Terremoto: «Il boato è un fenomeno naturale»
CESIOMAGGIORE. Prima un boato tanto simile ad un tuono sentito distintamente dalla popolazione, poi la scossa. Giovedì sera la Valbelluna ha tremato: alle 22.23 è stato registrato un terremoto con magnitudo 2.2 della scala Richter a una profondità di 5,5 chilometri. L’epicentro è stato localizzato 4 chilometri a ovest di Cesiomaggiore: da Feltre fino a Sedico, in tantissimi si sono resi conto che la terra stava tremando.
A spaventare di più la popolazione - varie le telefonate ai vigili del fuoco, moltissime le segnalazioni sui social - è stato però il boato. «Si tratta di boati naturali provocati dall’oscillazione del suolo che crea un’onda acustica non sempre udibile dalla popolazione», spiega il feltrino Carlo Doglioni, presidente da sei mesi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, «Il terremoto è un movimento repentino della crosta che provoca onde sonore tanto più forti quanto più forti sono i terremoti». La scossa di giovedì sera, precisa Doglioni, «rientra nella fenomenologia naturale». «Eventi del genere, tuttavia, consentono di ricordare alla gente come sia opportuno non dimenticare la pericolosità del rischio sismico. Belluno e la Pedemontana sono le zone a più alto rischio sismico. È importante richiamare la consapevolezza del rischio».
Il 17 ottobre nella zona di Farra d’Alpago era stata registrata una scossa di magnitudo 1.5 Richter, il giorno successivo due lievi scosse tra Possagno e Cismon del Grappa. «Si tratta sempre delle stesse faglie», aggiunge Carlo Doglioni.
«È proprio il sistema di faglie presente in zona che può dare sismicità», aggiunge Pier Luigi Bragato, esperto del Centro di ricerche sismologiche di Udine, «Quello dell’altra sera è stato un piccolo fenomeno sismologico che rientra nell’attività normale».
Secondo Nicolò Doglioni, geologo di Feltre, «il terremoto di giovedì, pur di magnitudo bassa, è stato avvertito dalla popolazione con tanto di boato precedente perché è stato un sisma piuttosto superficiale. Di solito, infatti, i terremoti hanno una profondità media di 8-13 chilometri». Non solo: i due treni di onde - le prime più veloci e le seconde più lente - sono state molto ravvicinate tanto da causare l’effetto scuotimento.
Va detto, comunque, che scosse con magnitudo bassa non sono certo una rarità e nella maggior parte delle occasioni non vengono nemmeno avvertite dalla popolazione. Giovedì sera, complice il boato e forse anche l’ora in cui si è verificato il fenomeno, in tanti hanno capito che si trattava del terremoto. «Sentito a Santa Giustina, frazione di qualche secondo», ha raccontato un lettore sulla pagina Facebook del giornale, «Un rumore e una vibrazione come quando passa un camion vicino a casa».
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