Terremoto, il piano è servito nel “calendario” per le calamità
SEDICO. Dodici mesi per scoprire a piccole dosi il piano di protezione civile comunale. Lo strumento indica come comportarsi in caso di calamità (terremoto, alluvione, eccetera). È stato adottato nel 2011, ma pochi cittadini lo conoscono. L'amministrazione ha deciso di divulgarlo e ha scelto come modalità comunicativa un calendario.
Su ogni pagina sono stampate informazioni utili, come quelle sulle zone di attesa nelle quali la popolazione deve radunarsi in caso di calamità, ma sono anche indicate le buone pratiche di comportamento da seguire quando accade un terremoto o un alluvione. «Ci siamo chiesti: come arrivare nelle case delle persone in modo efficace? All’inizio si era pensato al classico volantino, poi abbiamo valutato fosse meglio uno strumento facile, utile e quotidiano: un calendario», spiega il consigliere delegato alla protezione civile Marco Crepaz. «In questo modo, i cittadini potranno avere sempre sott'occhio dove si trovano le aree di attesa. Ne indichiamo due per ciascuna pagina, e poi c'è una mappa riassuntiva che si potrà ritagliare e conservare».
Fra le pagine si trova anche il link della Regione Veneto, dove vengono costantemente pubblicati gli “avvisi di criticità”, e quello della Sit in cui è pubblicato l'intero piano. «Nei mesi scorsi è stato fatto un importante lavoro da parte del consigliere Crepaz per coinvolgere i gruppi di protezione civile comunali», aggiunge il sindaco Stefano Deon. «Il piano è stato illustrato a loro e nelle prossime due settimane sarà spiegato anche ai cittadini».
Sono infatti in programma cinque serate, tutte con inizio alle 20.30: martedì l'appuntamento è alla sala della ex latteria del Mas, mercoledì nella palestra delle elementari di Libano, giovedì nella sala parrocchiale di Bribano, martedì 1° dicembre al centro parrocchiale di Roe e giovedì 10 dicembre al palazzo dei Servizi di Sedico. Il calendario sarà distribuito casa per casa dai volontari dei gruppi di protezione civile.
Il Comune in questi giorni sta installando le tabelle nelle aree di attesa e di ricovero. Le aree di attesa sono quindici, distribuite in tutte le frazioni. Si tratta di parcheggi, piazze e piazzali nei quali la popolazione deve dirigersi e radunarsi in caso di calamità. Sono identificate da una tabella che reca la denominazione “Area di emergenza” su fondo verde. In queste aree i cittadini riceveranno informazioni e primi soccorsi.
Se il terremoto richieda l'allestimento di campi per ospitare gli sfollati, le tendopoli saranno allestite in otto aree denominate “di ricovero” (la scritta sulle tabelle è su sfondo rosso). Nel calendario sono indicate solo quelle di attesa perché si è voluto evitare di generare confusione: «In queste aree la popolazione riceverà soccorso e informazioni su cosa fare e dove andare», precisa Deon.
Alessia Forzin
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