Terreno espropriato per 62 milioni di lire venduto a 372mila €
BELLUNO. Un esproprio fatto trent'anni fa, il terreno che diventa area bianca e che oggi, edificabile, viene messo sul mercato dal Comune a un valore dieci volte superiore a quello che aveva a metà degli anni '80. È un caso singolare, quello di via Berlendis, strada nel cuore di Castion, che ha tenuto banco per gran parte del consiglio comunale di ieri. Perché quel terreno è stato inserito nel piano delle alienazioni, ma Irma Visalli e Sergio Marchese si sono accorti che qualcosa non tornava. Inizialmente sembrava che il terreno fosse stato espropriato dal Comune e pagato come agricolo, mentre oggi viene venduto in qualità di edificabile. L'arcano è stato svelato solo a tarda sera, dalla stessa Visalli.
La storia risale al 1984, quando il Comune espropria un terreno pagandolo come verde pubblico attrezzato inserito all'interno di un'area Pep. Ovvero un'area nella quale sarebbe state costruite case popolari. I proprietari di quel terreno hanno ricevuto un indennizzo per l'esproprio: «48 milioni di lire per una particella di 4500 metri quadrati», racconta la Visalli. L'altra particella è di 1200. «L'esproprio è stato pagato 11 mila lire a mq, complessivamente quel terreno è stato dunque valutato 62 milioni di lire. E oggi il Comune lo mette nel piano alienazioni a 372 mila euro?». Una cifra che stride, e che ha fatto chiedere alla Visalli una verifica. «I cittadini avevano fatto richiesta per acquistare nuovamente i terreni che erano stati loro espropriati, ma appena hanno sentito la cifra richiesta sono impalliditi», ha aggiunto.
È lievitata perché quando è decaduto il vincolo (verde pubblico) l'area è diventata bianca, cioè priva di una pianificazione urbanistica. Quando accade, il proprietario (il Comune, in questo caso), può richiedere di trasformare il terreno in edificabile, rispettando una serie di paletti. Oggi, dunque, su quel terreno si può costruire e così si spiega perché venga messo sul mercato a 372 mila euro. In consiglio, il sindaco aveva annunciato la volontà di fare una verifica, perché un po' di confusione era emersa. Alla fine il piano alienazioni è passato con la contrarietà di 5 stelle, Da Re e De Moliner, le astensioni di Patrizia Burigo, Zoleo e Walter Cibien. Non hanno partecipato al voto Costa, Visalli e il Patto.
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