Testamento bloccato Il Comune non vende l’antica villa di Orzes

La De Toffol Barozzi è una donazione da un milione di euro Un cittadino ne vuole 3 mila dopo aver fatto un incidente
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Vendesi antica villa sita in via Orzes 121 e composta da due fabbricati costruiti presumibilmente nel XVII secolo... Se fosse un’insezione commerciale, il Comune di Belluno dovrebbe ritirarla, a proposito della “De Toffol - Barozzi”: la donazione è stata messa in forte dubbio dalla figlia della donante, Giuliana Di Cola ha impugnato il testamento, dichiarandolo falso. C’è qualcosa che non le torna, tra le righe o nella firma. Si parla di una villa del valore di un milione di euro, per la quale Palazzo Rosso aveva stabilito una base d’asta di 942 mila 400 euro. Tutto fermo, almeno fino a quando non ci sarà un pronunciamento da parte della magistratura, nel frattempo il Comune si è costituito in giudizio, perché naturalmente non vuole perdere un immobile di questo valore. I fabbricati sono due: il primo è destinato ad abitazione padronale con due alloggi disposti su tre piani, di cui uno nel seminterrato e ha una superficie di 603 metri quadri; il secondo ad accessorio pertinenziale (così si dice) per 335 metri quadri, oltre a un’ampia corte della superficie di 12580.

«Si tratta di una donazione, della quale ha beneficiato il Comune di Belluno», spiega l’assessore Valerio Tabacchi, «la signora Di Cola sostiene che nel testamento della madre ci sia qualcosa di falso, di conseguenza l’ha impugnato. Di fronte a questo, non ci rimane che prendere le vie legali, per cercare di tutelarci e presto sarà discussa questa causa. Bisognerà cercare di far valere i nostri diritti, di fronte a una donazione che riteniamo assolutamente legittima, tanto è vero che nel luglio dello scorso anno abbiamo deciso di mettere in vendita la struttura. Non l’avremmo fatto, se solo ci fosse stato il minimo dubbio che qualcosa non fosse completamente regolare. Per noi, era tutto pacifico, ma evidentemente c’è anche chi non la pensa alla stessa maniera e, a questo punto, ci vedremo per forza in tribunale. Non vediamo altre vie, al momento».

Risarcimento da 3 mila. C’è un’altra questione sul tavolo di Palazzo Rosso e riguarda la richiesta di risarcimento danni presentata da Luca Dal Moro, che nel dicembre dello scorso anno è andato a sbattere con la macchina in via San Lorenzo - nella zona dell’istituto superiore Brustolon - dando la colpa alle condizioni dell’asfalto. Ecco perché ha chiamato in causa il Comune e la questione sarà discussa di fronte al giudice di pace, per cercare di arrivare a una soluzione: «Non ne sappiamo molto di più, francamente», allarga le braccia Tabacchi, «nemmeno se questo cittadino montasse o meno le gomme da neve, sta di fatto che è uscito di strada, all’altezza della curva e ci chiede questa somma, che naturalmente non intendiamo pagare, perché riteniamo non avere delle responsabilità in un incidente stradale, che obiettivamente può capitare a chiunque. Non per questo, bisogna per forza prendersela con l’asfalto, a meno che non ce ne siamo anche altri e con le stesse modalità. In questo caso sì che ci sarebbe qualcosa che non funziona».

Variante per la Vecos. Qui non c’è una causa, ma nella riunione post giunta di ieri si è parlato anche di una variante in via del Vesco, richiesta e ottenuta da un’azienda sotto forma di società a responsabilità limitata, che produce tubi. La Vecos è organizzata su due capannoni e vorrebbe un po’ allargarsi, per aumentare la produzione e magari anche i posti di lavoro, per di più in un momento di crisi economica: «In questo caso, non abbiamo trovato niente in contrario», conclude Tabacchi, «nel senso che è giusto aiutare le aziende, che sono in crescita e chiedono soltanto nuovi spazi, per offrire ancora più opportunità di lavoro ai cittadini. Questa variante ci sarà sicuramente, rimane inteso che la vocazione sarà sempre quella industriale, come per le altre attività di quella zona della città: non è che ci potrai costruire una villa, ma solo un’altra porzione di azienda».

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