Testamento falso: una donna feltrina finisce nei guai

Il gip ordina l’imputazione coatta per una quarantaseienne nominata erede di una fortuna da oltre 500 mila euro
Il tribunale di Belluno
Il tribunale di Belluno

FELTRE. Imputazione coatta. L’ha ordinata il giudice delle indagini preliminari al pubblico ministero nei confronti di una donna di Feltre, classe 1967 (difesa dall’avvocato Anna Casciarri - studio Paniz), indagata per falso materiale su un testamento.

La vicenda è piuttosto intricata e risale ad un paio d’anni fa, nel 2011, quando muore un’anziana vedova di Feltre. La donna è piuttosto facoltosa e lascia un patrimonio da oltre mezzo milione di euro, tra abitazione e soldi in contanti. Gli eredi diretti del marito dell’anziana, morto alcuni anni prima, si fanno avanti per reclamare legittimamente l’eredità. Ma all’apertura del testamento ecco la sorpresa: l’anziana ha nominato come sua erede universale una vicina di casa, ora quarantaseienne, per essere stata da quest’ultima seguita e curata “amorevolmente” nei suoi ultimi anni di vita. La sorpresa tra i nipoti (parti offese nel procedimento con l’avvocato Nicoletta Zannin) è grande. E subito tra loro si fa largo un dubbio. Che quel testamento non sia vero.

La querela viene presentata negli uffici della procura: a sottoscriverla sono quattro eredi che dubitano della validità di quel testamento che nomina la vicina di casa della ricca zia come sua erede.

La procura della Repubblica di Belluno affida ad un perito calligrafo una consulenza su quel testamento. Dopo alcuni mesi d’indagine, il risultato è inequivocabile. Secondo il consulente del pubblico ministero, il testamento è falso. Non ci sono, però certezze, che a stenderlo sia stata la beneficiaria.

A quel punto, la procura chiede l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti dell’unica indagata per falso materiale: la quarantaseienne feltrina. Ma all’archiviazione dell’indagine si oppongono gli eredi acquisiti dell’anziana.

Nella tarda mattinata di ieri, nell’aula al terzo piano delle udienze preliminari, davanti al giudice Giorgio Cozzarini, s’è tenuta l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione formalizzata dalla procura. Ed il gip, dopo aver attentamente valutato il caso ha ordinato al pubblico ministero l’imputazione coatta nei confronti dell’indagata feltrina, accogliendo così l’opposizione all’archiviazione dell’inchiesta da parte di parenti dell’anziana.

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