Tetto del palaghiaccio a rischio, «ben venga l’inchiesta»

Il primo cittadino ostenta sicurezza dopo la notizia che l’opposizione in consiglio ha presentato un esposto in Procura

FELTRE. «Siccome l'amministrazione non ha mai avuto e non ha nulla da nascondere, ben venga che tutte le procedure di esame abbiano il loro corso. Siamo certi del nostro operato». Il sindaco Paolo Perenzin accoglie così l'esposto in Procura da parte dei gruppi di minoranza in consiglio comunale sulla gestione della partita del tetto del palaghiaccio a rischio crollo, presentato per verificare se gli utilizzatori dello stadio abbiano corso pericoli. «Per quanto mi riguarda in quanto responsabile della salute dei cittadini, non ho mai avuto in mano informazioni prima della perizia della ditta Ri-Legno di agosto che mi facessero pensare che la struttura era a rischio (perché in base alle conclusioni della prima relazione, quella di fine marzo della ditta Rubner Holzbau, il tetto del palaghiaccio non aveva problemi a tenere il carico proprio, ma ne avrebbe avuti se sottoposto a carichi occasionali, come la neve, per cui bisognava intervenire prima della stagione invernale). Ancora il 20 luglio avevo in mano un parere del dirigente del settore lavori pubblici, il quale mi diceva che non c'erano estremi di particolare urgenza, per cui tutto quello che sta prima rispetto a quella e-mail, va letto alla luce di quella comunicazione», dice Perenzin, che ribadisce: «Con le informazioni che avevo in possesso, non c'erano ragioni particolari per chiudere la struttura. Su questo c'è stato un errore da parte di qualcuno? Se arriva la Procura a fare un'indagine e ci sono delle responsabilità, è bene che siano chiarite. Io sono convinto, perché ho visto nel dettaglio la documentazione, che ognuno abbia fatto la sua parte», commenta. E «appena abbiamo avuto percezione che c'era una situazione da chiarire una volta per tutte e poi una conseguente decisione da prendere, lo abbiamo fatto».

Al sindaco preme poi sottolineare il fatto che «l'amministrazione ha fatto tutto quello che era in suo potere e anche con una tempistica sulla quale pochi avrebbero scommesso. Quando abbiamo saputo delle problematiche che c'erano al palaghiaccio, il bilancio era già chiuso e siamo riusciti con uno sforzo straordinario in corso d'anno a recuperare le somme per fare l'intervento, con un disagio che c'è stato, ma è stato minimo, di un mese circa di ritardo sulla riapertura dell'impianto, risolvendo un problema che è capitato improvvisamente», spiega Paolo Perenzin. «Aver iniziato ad aprile a lavorare sul reperimento dei fondi ed essere arrivati a metà ottobre con i lavori finiti, è il massimo che potessimo fare. Abbiamo dato una dimostrazione di efficienza e di capacità di risoluzione dei problemi».

Raffaele Scottini

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