Ticket, l’Usl scopre più di 700 evasori

Autocertificavano redditi bassi o lo status di disoccupati per ottenere l’esenzione, ora dovranno pagare arretrati e spese
Di Laura Milano

FELTRE. Sono oltre settecento gli utenti che hanno dichiarato il falso per beneficiare delle esenzioni dalla compartecipazione finanziaria, quelli che impropriamente si definiscono “ticket”. E adesso ad ognuno di loro sarà recapitata una lettera, da parte dell'Usl di Feltre, in cui si invitano le persone che, in buona o in mala fede, hanno frodato il “fisco” aziendale a provvedere alla restituzione. Ormai non scappa più nessuno perché fra Regione (con la propria anagrafe sanitaria) ministero dell'economia e delle finanze, Inps e centro per l'impiego, esiste una rete di controlli incrociati assai efficiente.

I controlli, da cui è emerso questo sommerso di evasori, sono relativi alle autocertificazioni rilasciate per il periodo dal primo giugno 2011 al 31 maggio 2012, e come si deve sapere, prendono a riferimento i redditi complessivi dei nuclei familiari relativi all'anno 2010. A parte che c'è chi ha dichiarato di essere disoccupato quando non lo era, ma la maggior parte di chi ha fatto la certificazione non avrebbe tenuto conto che il reddito suo è una cosa, quello dell'intero nucleo un'altra. Così sono usciti casi paradossali. Pazienza per le persone che, pur avendo dichiarato il falso, si sono scostate di poco dal tetto di 29 mila euro o 36 mila euro di reddito complessivo, cioè relativo a una o più persone in famiglia che lavorano. Ma c'è chi ha beneficiato di esenzioni, o ha compilato il modulo per non pagare la quota di dieci euro a ricetta e pagarla nella forma ridotta di cinque euro dichiarando un reddito inferiore ai 29 mila euro, con redditi familiari, invece, ampiamente al di sopra dei limiti. I limiti sono quelli definiti dalla normativa.

Così è venuto fuori che ci sono utenti con redditi familiari fino a 210 mila euro, o fino a 148 mila euro. O ancora, in ordine decrescente, di 91 mila euro, 90 mila euro, 69 nove mila euro, 64 mila euro. Bel al di sopra di qualsiasi soglia di esenzione.

La legge, si sa, non ammette ignoranza. Tanto più che in occasione della richiesta del certificato di esenzione, sono stati forniti agli sportelli specifici moduli con le istruzioni e i limiti di reddito. E l'argomentazione che si è disoccupati con capienze simili a monte, o che disoccupati non lo si è proprio, è una truffa vera e propria ai danni di Stato, Regione e Usl. Ed è proprio l'azienda che manderà a casa degli evasori specifica richiesta di pagamento del dovuto, oltre alla sanzione amministrativa e alle spese sostenute. Il mancato pagamento nei termini previsti e fissati in sessanta giorni comporterà la denuncia alle autorità e la riscossione coattiva con le ulteriori spese. Dal canto suo, l'Usl deve poter rientrare anche degli oneri per le spese postali. Il costo complessivo per il ristoro delle spese postali ed amministrative è stato fissato in tredici euro e qualche centesimo. Nelle ingiunzioni di pagamento, chi deve restituire ciò di cui ha goduto senza averne titoli e diritto, si ritroverà anche questa voce di spesa.

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