Tifo, il migrante verso la dimissione
FELTRE. Oggi o al massimo domani lascerà il reparto di rianimazione per essere trasferito in repato; entro questa settimana verrà dimesso dal Santa Maria del Prato e potrà fare ritorno alla comunità di via Gresal a Sedico dove è alloggiato.
Le condizioni del migrante di nemmeno vent’anni che ha sfiorato la morte a causa del tifo, incubato probabilmente durante il lungo viaggio della speranza dalla Guinea fino a Lampedusa e poi alla provincia di Belluno, stanno rapidamente migliorando. E dalla direzione sanitaria dell’Usl di Feltre – che ha seguito passo passo la vicenda di concerto con la prefettura a cui fa capo il coordinamento dell’accoglienza dei profughi – viene lanciato un messaggio rassicurante: il caso di infezione da salmonella tiphii, quella che viene comunemente chiamata tifo, non deve spaventare.
«Non c’è un allarme, sono malattie al giorno d’oggi controllabilissime», dice infatti il direttore sanitario Lorenzo Tognon. «Ci sono anche casi di persone residenti che hanno infezioni da salmonelle, quindi non è che questi casi trovino un ambiente sanitario impreparato, sono germi da noi ben conosciuti».
Sul piano della gestione sanitaria della vicenda, dunque, l’Usl si è mossa secondo un protocollo consolidato, che tiene conto delle caratteristiche del tifo, diverse da quelle di altre infezioni a diffusione più rapida come le meningiti.
Il tifo è infatti una malattia infettiva a trasmissione intestinale, sottolinea Tognon, che passa attraverso il contatto, e come norma di prevenzione il lavaggio delle mani è fondamentale, ma ha caratteristiche e tempi che permettono di affrontarla senza allarmismi. «Le salmonelle sono una categoria di germi che ha anche una resistenza antibiotica», spiega ancora Tognon, «quindi di norma si trattano i casi sintomatici, non si fa una prevenzione antibiotica tipo quella che si fa con le meningiti».
«La situazione è sotto controllo da parte dell’Usl 2», rassicura anche l’assessore al sociale e vicesindaco di Sedico, Manuela Pat, «sono stati fatti controlli agli altri migranti della struttura e l’unico caso è risultato essere quello del ragazzo che è stato ricoverato. Verranno comunque tutti ricontrollati ancora nei prossimi giorni, per escludere che ci sia qualche altro caso in incubazione».
Complessivamente sono 20 i migranti alloggiati a Sedico da metà giugno nella struttura di accoglienza della cooperativa Sviluppo e lavoro. Numeri ben più bassi di quelli ad esempio di Feltre, che ospita 110 migranti. (sdb)
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