Timbra sul lavoro e va al bar, denunciato
BELLUNO. Passeggiava per la città o si rifugiava in un bar per bere il caffè e leggersi il giornale, il tutto dopo aver puntualmente timbrato il cartellino sul posto di lavoro: nel suo caso il Comune di Belluno.
È stato denunciato per truffa aggravata e continuata, falso ideologico in atti pubblici e danneggiamento di edificio pubblico il 55enne Marino Zoldan, dipendente comunale, da 14 anni, impiegato nel settore manutentivo. Si sarebbe dovuto occupare della pulizia dei parchi e dei giardini del centro cittadino, ma preferiva trascorrere le proprie giornate “lavorative” a passeggio per le vie del centro storico. Tutto alla luce del sole, come hanno accertato gli uomini della Guardia di finanza di Belluno, attivati già a novembre dello scorso anno dalla Procura, dopo le diverse segnalazioni arrivate.
La mattina, dopo aver regolarmente timbrato il suo badge negli uffici comunali, piuttosto che indossare la propria tuta da lavoro, ritirare gli attrezzi necessari e recarsi nelle aree pubbliche da ripulire, il dipendente comunale iniziava il suo tour, andando a spasso per la città, intrattenendosi in vari locali del centro per dedicarsi alla lettura di quotidiani nazionali, locali e sportivi o anche solo per scambiare quattro chiacchiere con gli avventori di turno dei locali. Non tutti i giorni, però: a volte, come documentato (con tanto di foto e video) dalle Fiamme Gialle, il 55enne trascorreva generalmente un’ora al giorno nel locale comunale messogli a disposizione come spogliatoio, comunque senza motivazione visto che il suo incarico era la manutenzione dei parchi pubblici. In ogni caso, durante le settimane di pedinamenti della Guardia di finanza, non è mai stato visto lavorare, né indossare la tuta da lavoro, né tantomeno portare al seguito gli attrezzi per lo svolgimento del proprio incarico. Anzi, nel corso di un pedinamento, è stato anche colto mentre infrangeva il vetro di una finestra dello stabile dell’ex scuola Gabelli, di proprietà comunale, al fine di introdursi abusivamente all’interno.
Tra le sue mansioni c’era anche quella di sgomberare i marciapiedi dalla neve durante il periodo invernale ma, anche in questo caso, di lavorare non se ne parlava: nel corso di un pedinamento effettuato in gennaio, dopo un’abbondante nevicata su Belluno, i finanzieri hanno infatti riscontrato che, mentre i suoi colleghi erano regolarmente in servizio con la tuta da lavoro arancione a spalare la neve, lui se ne andava a spasso per la città, in jeans e giubbotto alla moda, come negli altri giorni. Tutto ciò a fronte di uno stipendio netto mensile di circa 1.100 euro.
I militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Belluno, coordinati dal pubblico ministero Roberta Gallego, hanno poi riscontrato che il dipendente assenteista aveva regolarmente attestato la propria presenza in servizio nelle settimane incriminate, verificando anche che, sul quaderno che avrebbe dovuto contenere il resoconto giornaliero dettagliato dei lavori di pulizia eseguiti, così come previsto da apposito ordine di servizio comunale, il dipendente aveva annotato per ciascun giorno “lavorativo” la generica frase “Pulizia luoghi di lavoro”.
Non solo. Nel corso delle indagini è anche emerso che lo stesso dipendente ha usufruito di 60 giornate di astensione dal lavoro ai sensi della legge 104/92, percependo regolarmente lo stipendio, per poter assistere l’anziana madre invalida. Ma si trattava di un’altra assenza illegittima visto che la stessa madre, sentita dagli inquirenti, ha riferito che non riceveva visite dal figlio ormai da anni, a causa di dissapori con lo stesso.
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