Tir blocca la Cavallera, viabilità in tilt

Camion polacco ignora i divieti e resta in panne provocando code chilometriche. L’Anas: ha forzato il nostro posto di blocco
Di Marco Ceci
LUCA TOMMASINI CHE DIRIGE IL TRAFFICO
LUCA TOMMASINI CHE DIRIGE IL TRAFFICO

PERAROLO. Non solo ha ignorato il divieto di transito per i mezzi con massa superiore alle 7,5 tonnellate a pieno carico ma, stando a quanto riferito in una nota diffusa dall’Anas, avrebbe anche forzato il posto di blocco disposto dal gestore della rete stradale per regolarizzare la viabilità, tentando di investire il personale addetto (che a ieri sera non aveva comunque ancora sporto denuncia alle forze dell’ordine). Una volta immessosi sulla Cavallera, tuttavia, ha percorso solo un chilometro e mezzo, prima di rimanere bloccato a causa di un guasto ai freni della motrice.

A mandare il tilt per quasi due ore il traffico nella zona di Caralte (ma con pesanti ripercussioni anche sulla viabilità secondaria di Perarolo e sulla statale 51 “di Alemagna”, dove in entrambi i sensi si sono registrate code che hanno sueprato i due chilometri) è stato un camionista polacco che poco prima delle 10.30 di ieri, procedendo in direzione sud, è rimasto in panne con il suo autoarticolato in prossimità di un tornante.

Immediata la paralisi del traffico veicolare. Sul posto si sono portate tre pattuglie della Polstrada di Valle e una di Belluno, oltre ai carabinieri di Longarone, a una pattuglia della Radiomobile di Cortina, agli uomini dell’Anas e al personale della ditta Dolomiti Asfalti, già impegnato nel cantiere per i previsti lavori di adeguamento della galleria di Caralte.

Polstrada e carabinieri che, oltre a dirottare il traffico “leggero” (sotto le 3,5 tonnellate) sulla strada comunale Caralte-Perarolo, ha provveduto anche ad elevare una contravvenzione di 84 euro all’autista del camion polacco per aver ignorato i divieti al transito sulla Cavallera. Già verso le 11 la situazione della viabilità nella zona era stata considerata critica, tanto che le forze dell’ordine, di concerto con l’Anas, aveva ipotizzato una rimozione d’emergenza del cantiere della galleria di Caralte per riaprirla provvisoriamente al traffico. Ipotesi comunque scongiurata dall’operato dei vigili del fuoco di Pieve di Cadore che, dopo un complesso intervento meccanico sulla motrice dell’autoarticolato polacco (è stato letteralmente smontato l’albero di trasmissione per liberare le ruote posteriori), sono riusciti a trainarla, utilizzando l’autogru, fino a una piazzola subito fuori l’abitato di Perarolo.

Su richiesta della Polstrada, invece, è intervenuta una motrice della ditta Proietti di Calalzo, che ha provveduto ad agganciare il rimorchio e trainare lo stesso nella piazzola di sosta fuori Perarolo.

Nel frattempo lunghe code si erano create sia in direzione nord sia in direzione sud, con le piazzole di sosta nelle vicinanze della galleria di Caralte che si erano già riempite di mezzi pesanti (almeno una trentina) e autobus (compresi quelli di Dolomitibus, impossibilitati a transitare sulla comunale Perarolo-Caralte), mentre i carabinieri provvedevano a fermare i camion sul ponte Cadore, dirottandoli sulla viabilità alternativa.

Traffico tornato regolare solo dopo le 12.15, quando è stata riaperta la regolare circolazione sulla Cavallera.

Un’infrazione al codice della strada, quella commessa dal camionista polacco, che non rappresenta tuttavia un caso isolato. Anche nei giorni scorsi, infatti, sono stati diversi i casi di camion (italiani e stranieri) che hanno ignorato i divieti di transito nonostante i ripetuti avvisi sul posto da parte del personale Anas e dei movieri della ditta Cadore Asfalti, che ha in appalto i lavori alla galleria di Caralte.

Ieri, intanto, Veneto Strade ha disposto l’estensione di circa 3 chilometri del divieto di transito per i mezzi con massa superiore a 7,5 tonnellate all’imbocco della Cavallera (località Macchietto), proprio per evitare che i mezzi pesanti giungano fino a Perarolo.

GUARDA LA FOTOGALLERY

SUL SITO

www.corrierealpi.it

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi