Tomo di Feltre, ladri scatenati a Villa Guarnieri

Incursione di pomeriggio nell’abitazione dei proprietari. Portati via monili dei figli e un cassetto pieno, poi incendiato

FELTRE. Hanno buttato tutto sottosopra rubando i pochi ori che hanno trovato in casa, come le catenine dei bambini. Poi sono scappati portandosi via tutto un cassetto di un mobile, forse per spulciare con calma il contenuto, e gli hanno dato fuoco nel piazzale di una impresa tra Rasai e Porcen.

Proprio il focolaio, notato per caso da un passante, ha permesso di scoprire anche il furto: dalle carte salvatesi dalle fiamme è infatti stato possibile risalire ai padroni di casa, che in quel momento erano ancora fuori e non avevano potuto scoprire l’avvenuta intrusione.

I ladri si sono scatenati nello storico complesso di Villa Guarnieri a Tomo, prendendo di mira non la costruzione principale del XVIII secolo ma la vicina dependance dove vive l’avvocato e imprenditore agricolo Enzo Guarnieri con la famiglia.

Il colpo è stato messo a segno sabato pomeriggio, in maniera decisamente sfacciata, approfittando dell’assenza della famiglia Guarnieri: i ladri sono arrivati in macchina fin sul prato davanti alla casa e hanno fatto irruzione nell’abitazione, quindi si sono allontanati per andare a rovistare nel cassetto in un posto isolato.

«Hanno buttato giù direttamente una finestra», spiega Enzo Guarnieri, che all’attività professionale affianca anche quella di presidente del consorzio vitivinicolo Coste Feltrine, «staccando il vetro. La lastra era anti sfondamento ma l’hanno proprio scardinata dall’infisso. Sono entrati e hanno rovistato per cercare soldi e gioielli, oro. Hanno trovato le catenine dei bambini e piccoli oggetti che tenevamo a casa, naturalmente non tenevamo nulla di grande valore in casa, però hanno messo a soqquadro tutto».

C’è poi l’episodio insolito del cassetto tirato via da un mobile e rubato con tutto il suo contenuto di scartoffie e custodie degli oggetti preziosi.

«Si sono portati via tutto il cassetto di un mobile», spiega Guarnieri, «forse per guardare bene cosa c’era dentro. Poi dalle parti di Seren gli hanno dato fuoco. Il bello è che una delle persone che ha visto il fuoco ed ha chiamato i pompieri, dalle carte che si sono salvate, forse da un invito di compleanno, ha capito che si trattata di carte della nostra famiglia. Così è stato scoperto che c’era stato anche il furto».

Con l’intervento dei vigili del fuoco e la scoperta delle carte che portavano alla famiglia Guarnieri e alla storica villa di Tomo, così, sono entrati in campo anche i carabinieri della compagnia di Feltre, che sono intervenuti per il primo sopralluogo.

Certo è che in questo nuovo furto i ladri non si sono fatti grandi problemi ad agire tra il pomeriggio e la prima serata, entrando con la macchina nello storico complesso di villa San Giuseppe e correndo il rischio che ci fossero persone presenti.

«Sabato noi siamo usciti attorno alle tre di pomeriggio», dice ancora Guarnieri, «probabilmente hanno rubato verso le quattro o le cinque. Evidentemente è gente che non si fa tanti problemi: se riescono ad entrare, entrano; se suona l’allarme fanno un po’ più in fretta, ma comunque non si fermano. Non so nemmeno se siano stati lì ad aspettare che noi ci allontanassimo o se semplicemente sono arrivati e hanno provato ad entrare».

Per il legale feltrino e la sua famiglia il rientro a casa è stato dunque amaro.

«Una esperienza sgradevole», commenta Enzo Guarnieri, «non tanto per il valore materiale degli oggetti rubati, che è pure difficile da quantificare perché si trattava di regali, quanto perché perdi un po’ di tranquillità per il futuro. Hanno già rubato nelle zone attorno, temevo che prima o poi sarebbero arrivati anche da noi. E a questo punto non c’è moto da fare: ho già sistemato la finestra e ho sporto denuncia ai carabinieri».


 

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