Ton: «Questo storico edificio sarà la casa dei bellunesi»
BELLUNO. Il nuovo museo civico ha appena compiuto un anno e già si pensa alle attività per rendere Palazzo Fulcis sempre più un luogo della città, lontano dall’idea classica di museo e più in linea con il modello anglosassone, che vede le strutture culturali trasformarsi in contenitori di eventi che coinvolgano quanto più possibile la cittadinanza. Denis Ton, conservatore dei musei bellunesi, parla dello stato di salute della struttura e delle iniziative future.
Qual è il suo bilancio del primo anno di attività?
«Basta andare su Tripadvisor per vedere che il nuovo museo civico è considerato dagli utenti come la prima attrazione da visitare in città, questo non può essere che un vanto e una conferma della qualità del lavoro svolto. Tra i tanti visitatori, inoltre, abbiamo registrato la presenza di un buon numero di turisti stranieri e provenienti da altre parti d’Italia».
Cosa rende così attrattivo il museo per chi viene da fuori città?
«La bellezza del palazzo che lo ospita e la cura con cui sono esposte le collezioni. Inoltre, disponiamo di pezzi di ottima qualità, come il crocefisso del Brustolon recentemente donato, che potrebbero essere esposti nei grandi musei del mondo».
E per i bellunesi?
«Quando sono arrivato a Belluno ho notato subito che i bellunesi avevano rimosso l’esistenza di un Museo civico, questo perché la vecchia struttura era gestita come un museo classico, ci si entrava una volta sola, magari da piccoli con la scuola, per vedere l’esposizione e poi rimaneva un edificio come gli altri nel centro della città. Il nuovo museo, invece, lo intendiamo come un contenitore di eventi culturali, sociali e formativi oltre che di opere d’arte».
Che eventi organizzate?
«Abbiamo lanciato a novembre un corso di storia dell’arte con cinquanta posti disponibili che sono andati subito a ruba. C’è stato un grande interesse da parte del pubblico e col nuovo anno, oltre a ripetere l’esperienza, vorremmo proporre anche corsi di disegno, di fotografia e di cinema. È questa la formula che permette ai bellunesi di vedere il museo come un qualcosa di vivo e aperto».
Vedremo nuove opere esposte nei prossimi mesi e anni?
«Sicuramente. Assieme all’assessore siamo in contatto con collezionisti e famiglie perché ci permettano di esporre i pezzi delle loro collezioni private, non è il momento di rivelare i dettagli, ma in generale invitiamo chiunque sia in possesso di opere di una certa rilevanza a prendere contatto con noi per poterle esporre al museo».
Per la festa di compleanno a Palazzo Fulcis non sono previsti ospiti illustri ma, spiegano dalla direzione, dopo aver avuto l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzari all’inaugurazione un anno fa e l’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin nei giorni scorsi, in molti dalla regione hanno prenotato una visita nel nostro museo».(f.r.)
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