«Tormen non parli per me fa battaglie di retroguardia»
Agordino. De Bernardin in polemica con la collega per le parole sull’ospedale «Difendo il pronto soccorso, non i piccoli servizi. Ragioniamo sul volo notturno»
Agordo 23 maggio 2004. L'ingresso dell'ospedale
ROCCA PIETORE. «La Tormen è come un Don Chisciotte, ma invece che batterci contro i mulini a vento, iniziamo a ragionare sul volo notturno». Il fronte dei sindaci agordini sull’ospedale si spacca. Le parole della sindaca di Taibon, Silvia Tormen, che ha minacciato il blocco dei fondi di confine per la ristrutturazione del pronto soccorso se dall’Ulss non verranno garanzie sul mantenimento dei servizi, hanno fatto irritare il collega di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin. «Tormen non ha parlato a nome mio – protesta il sindaco di Rocca – anzi, ha detto che fu l’Ulss a chiedere ai Comuni di mettere i fondi di confine per il pronto soccorso. In realtà fui io ad avanzare tale proposta e lo feci puntando ai 5 milioni di euro, sperando di poter poi tirare la Regione per la giacchetta e chiederle altri fondi per fare un intervento importante. Poi la Conferenza dei sindaci decise, con la sindaca di Taibon in testa, per i 2, 5 milioni di euro».
De Bernardin non condivide né i termini, né gli obiettivi della battaglia di Silvia Tormen. «Rispetto a quello che dice la sindaca di Taibon – sottolinea De Bernardin – ritengo primaria la ristrutturazione del pronto soccorso rispetto a molti altri servizi che oggi l’ospedale riesce a dare, compreso il laboratorio analisi. L’Emilia Romagna ha due soli laboratori in tutta la regione, a Cesena e a Parma: a me non interessa dove vengono fatte le analisi, mi basta che vengano fatte bene. Sarà difficile difendere l’ospedale come lo avevamo negli anni ’80, in un frangente storico in cui anche le Regioni a statuto speciale tagliano sugli ospedali periferici come San Candido e Cavalese. In un momento in cui l’Agordino assiste a un enorme calo demografico dobbiamo puntare ad avere un pronto soccorso di qualità».
Per quanto riguarda De Bernardin, quindi, non c’è nessuna intenzione di cancellare il contributo di 2, 5 milioni, nemmeno di fronte a una Ulss che dice di voler dialogare con i sindaci, ma che poi non li informa su quello che ha in mente di fare all’ospedale. «Condivido il fatto che non è bello non venire informati – dice il sindaco di Rocca – ma dobbiamo anche pensare che se gli esperti del settore dovessero condividere con i sedici sindaci ogni mossa non ci si muoverebbe di un metro». E invece, secondo De Bernardin, non è tempo di stare fermi e nemmeno di fare battaglie di retroguardia. «Mettersi di traverso su ridimensionamenti di piccoli servizi, come possono essere la segreteria di radiologia o il laboratorio analisi, sperando di difenderli – evidenzia De Bernardin – è come fare Don Chisciotte contro i mulini a vento. Piuttosto: Trento e Bolzano stanno ragionando sul volo notturno, vogliamo iniziare a farlo anche noi?».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video