Torna Dario Bond: è stato nominato commissario di Fi

La chiamata è arrivata ieri dal quartier generale del partito. L’ex consigliere regionale: «Vedo un territorio allo sbando»
Sedico, 2 Agosto 2010. A Villa Pat si riunisce la commisione per la modifica dello statuto veneto. Daroi bond - Dario Bond
Sedico, 2 Agosto 2010. A Villa Pat si riunisce la commisione per la modifica dello statuto veneto. Daroi bond - Dario Bond
BELLUNO. La telefonata è arrivata direttamente dai vertici del coordinamento nazionale di Forza Italia a Milano e poi anche direttamente dal cavalier Berlusconi. A ridare nuovi vigore e grinta all’ex consigliere veneto, Dario Bond è il nuovo incarico assegnatogli.


Dopo non essersi presentato alle elezioni per palazzo Balbi, Bond era sparito dalla scena politica, pur avendo continuato a lavorare per il territorio a sostegno ultimamente del candidato a sindaco del capoluogo, Paolo Gamba. Ora questa chiamata cambia gli equilibri all’interno della provincia per quanto riguarda il partito e il centrodestra.


«Rispetto a quando l’ho lasciata da consigliere regionale, questa provincia è allo sbando. Bisogna rilanciare il partito», commenta Dario Bond dopo aver accettato l’incarico ed essersi messo già in movimento, come è nella sua natura. «Dovrò rispolverare i miei vecchi documenti che tengo chiusi in una borsa e poi dovrò iniziare a girare nuovamente la provincia, dove da troppo tempo la presenza del partito è latitante anche su temi molto importanti che coinvolgono centinaia di persone come quelli delle banche venete e della sanità».


Ed è proprio su alcuni di questi fronti che vuole iniziare a lavorare il nuovo commissario forzista. «Dobbiamo rilanciare il partito, iniziare a prendere posizione su tematiche nazionali e locali. La voce di Forza Italia, infatti, non si è fatta troppo sentire ultimamente». Dario Bond annuncia: «Molto presto tornerò ad occuparmi della mia terra (cosa che dice di non aver mai smesso di fare anche se in disparte,
ndr
), inizierò cioè a rompere le scatole. Perché, anche se non ho il potere di consigliere regionale, potrò comunque iniziare a prendere delle posizioni creando un movimento di opinione».


Un incarico che arriva dopo gli esiti delle ultime consultazioni comunali.


«Voglio entrare nel vivo delle questioni che interessano più da vicino la Regione Veneto, ma anche riprendere la battaglia per il nostro sistema sanitario. Dobbiamo tornare a difendere tutti i servizi del territorio, perché non si tratta più di farsi la guerra tra Belluno e Feltre, ma di entrare nell’orbita di azione della pianura. E così se iniziamo a cedere su qualcosa, perdendola, si darà il via libera ad una emorragia continua di servizi. Io sono tornato in campo per dire che qui non si molla nulla». Bond si dice molto preoccupato: «Questa provincia rischia di essere la seconda scelta, del tipo che se c’è una lista d’attesa, noi possiamo anche attendere per ultimi. Ma non deve più funzionare in questo modo».


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