Torna il pressing sul governo giovedì l’incontro a Roma
BELLUNO. Le Province montane tornano alla carica. È fissato per giovedì prossimo l’incontro tra i rappresentanti delle Province di Belluno, Sondrio e Verbania e il governo per un confronto sulla specificità dei territori montani e confinanti con l’estero. In particolare, i tre presidenti chiederanno che nel Decreto enti locali si provveda allo stanziamento delle risorse necessarie per chiudere i bilanci.
La Provincia di Belluno, infatti, ma anche le altre, soffrono per una riduzione sempre più consistente dei trasferimenti statali, con tagli che di fatto impediscono la chiusura dei conti annuali e lo svolgimento dei servizi essenziali. L’intenzione del governo, infatti era quella di chiudere le Province, ma una volta fallito il referendum che voleva abolirle, questi enti non solo rimangono, ma in alcuni casi vengono caricati di maggiori competenze, come avviene per Belluno, Sondrio e Verbania sulla base della legge Delrio, che ne ha sancito la specificità, ma solo sulla carta e certamente non in cassa.
A Belluno, dopo il taglio di 23 milioni di euro, si è creato un disavanzo di 18 milioni. Cinque sono arrivati nelle settimane scorse come “acconto” per l’emergenza strade, ma senza i 13 mancanti Palazzo Piloni non è in grado di stendere il bilancio previsionale per il 2017 e quindi nemmeno di garantire i servizi essenziali. Al momento questa è la vera urgenza, anche se le Province vorrebbero un provvedimento strutturale che consenta di evitare le continue difficoltà degli ultimi anni.
«L’incontro del 4 maggio», spiega la presidente della Provincia di Belluno, Daniela Larese Filon, «è stato organizzato dal collega della Provincia di Verbano cusio Ossola (Stefano Costa) con il ministero, per cercare di risolvere i problemi di carattere economico dei nostri enti, intervenuto soprattutto negli ultimi anni. La legge Delrio», ricorda la Larese Filon, «riconosce la specificità delle tre Province interamente montane e confinanti con l’estero, perché hanno competenze e funzioni ulteriori rispetto alle altre. Tutto questo, però, è rimasto solo sulla carta e noi vogliamo chiedere al governo perché. Ma soprattutto vorremmo che questa specificità si trasformasse in un supporto economico alle nostre funzioni».
La presidente Larese Filon rilancia il grido d’allarme ormai già ripetuto più volte, ma ancora inascoltato: «Per quanto ci riguarda, ma non siamo gli unici in questa situazione, non siamo in grado di fare il bilancio. I tagli sono stati più che consistenti, tanto da creare un disavanzo di 18 milioni di euro». Una situazione nota, che ha portato al rischio “abbandono” per le strade bellunesi, rischio solo in parte e temporaneamente scongiurato con lo stanziamento di 5 milioni di euro. «Ma adesso ne servono altri 12-13, altrimenti non potremo garantire le funzioni essenziali», insiste la Presidente, che sulla necessità di un provvedimento strutturale osserva amara: «In questo Paese nulla è strutturale».(i.a.)
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