Torre della Gardona, appaltati i lavori

Longarone. Presentato il progetto: interventi da marzo per rinforzarne la stabilità e ripristinare l’antico ponte in legno

LONGARONE. Nuova vita all'antica torre della Gardona con il progetto di restauro che partirà tra pochi mesi, presentato all'ex municipio di Castellavazzo.

L'amministrazione, grazie ai fondi Letta per le aree di confine, ha finalmente appaltato i lavori che partiranno il 7 marzo con previsione di completamento a settembre. Costo totale dell'operazione 392 mila euro di cui solo circa 20 mila a carico del Comune come cofinanziamento.

«Finalmente parte questo intervento atteso da anni e promosso dall'ex Comune di Castellavazzo», hanno detto il sindaco Roberto Padrin e il vice Sonia Salvador, «in modo da conservare al meglio questa opera storica che “troneggia” non solo nella valle ma anche nel nuovo stemma comunale. Questo è un primo tassello in prospettiva di una serie di percorsi di turismo cultuale, da abbinare alla pista ciclabile, alla prossima area camper e laghetto di pesca, ai musei del territorio e tanto altro».

La fortificazione è stata eretta alla fine del 12° secolo (troviamo una sua prima testimonianza nel 1171) da Ottone, vescovo di Belluno dell'epoca, per decenni è stata il punto di guardia della vallata, data la sua pozione strategica che permetteva un controllo dall'altro e fu teatro di importanti battaglie tra cui quella celebre del 1511 con la vittoria dell'esercito della Serenissima sui tedeschi.

L'architetto Ezio Padovan, responsabile del progetto, ha quindi illustrato i dettagli tecnici: «Con la Sovraintendenza abbiamo studiato degli interventi che rispettino la memoria storica, nell'ottica di una frizione turistica sostenibile e che richiederanno una bassissima manutenzione. Data la zona impervia, abbiamo prima fatto una scansione 3d di tutta la torre, che ha una pianta triangolare. Ci sarà un ponte in legno e acciaio di accesso che richiama l'antico ponte mobile e delle passerelle su due lati. Ricostruiremo poi i muri crollati e chiuderemo le brecce scavate negli anni trenta. Poi installeremo un sistema di illuminazione a led, che parte dalla centrale della Gardona, fino ad arrivare al sito della torre. Per la stabilità, ci saranno inoltre dei piccoli rinforzi alla base con calcestruzzo poco invasivo, come suggeritoci del geologo Luca Salti. I cantieri utilizzeranno delle teleferiche per spostare macchinari e materiali da costruzione».

Intervento anche dell'archeologo Eugenio Padovan sugli scavi a Castellavazzo che negli scorsi anni hanno riportato alla luce molti reperti romani e medievali, ora esposti all'expo nell'ex municipio e di Marco De Conti che ha presentato il suo libro “Il cammino di Verde”, dedicato alla dinastia medievale dei Da Camino che erano proprietari anche della torre. La pubblicazione è stata introdotta da Gilberto Bortolini con letture a cura di Anna e Laura De Luca.

Enrico De Col

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