Toscani lascia il gruppo della Lega «È sbagliato andare con la destra»

Il consigliere regionale dà vita a Venezia a “Impegno Veneto”: «È il nuovo contenitore dei moderati» «Saremo al fianco di chi offrirà un assessore ai bellunesi e darà attuazione alla legge sulla specificità»

BELLUNO. «Basta slogan, servono i fatti». Matteo Toscani spiazza tutti, abbandona il gruppo consiliare in Regione della Lega Nord e fonda, assieme a Luca Baggio, presidente della Liga, il gruppo “Impegno Veneto”.

Uno più uno fa due, logico che i più abbiamo accostato la neonata coalizione a Flavio Tosi...

«L’accostamento di questo gruppo al sindaco di Verona è fin troppo semplice», risponde il vice presidente del consiglio regionale, «visto che la sua nascita coincide con le fibrillazioni tra Zaia e lo stesso Tosi e l’ipotesi di scissione in seno al carroccio. Considerazioni legittime e apparentemente fondate, ma c’è anche una coincidenza temporale che molti non hanno preso in considerazione: la scadenza, ormai alle porte, del tempo utile per la composizione di nuovi gruppi in Regione».

Possibile che dietro questa mossa non ci siano ragioni più profonde? È evidente lo scetticismo dei leghisti moderati verso il nuovo corso del partito...

«Il partito di Salvini non è più quello di una volta. Lo spostamento verso l’estrema destra non è nel dna della Lega e rischia di allontanare la componente moderata che da sempre ci accompagna. Ho sempre creduto nei valori dell’indipendentismo, del federalismo e dell’identità dei popoli, ideali che vanno al di là della semplice collocazione politica».

Sembra di capire che “Impegno Veneto” voglia raccogliere l’eredità di Forza Italia, un partito da sempre molto forte in terra veneta...

«Mi ero dimenticato di fare una premessa, che reputo fondamentale», spiega Toscani. «La nascita di “Impegno Veneto” era stata deliberata dalla Lega stessa nel corso di un direttivo nazionale a Padova. Avevamo deciso di dare vita a un gruppo civico che, vista la crisi senza fine di Forza Italia e le evidenti difficoltà del Nuovo Centrodestra, potesse costituire il nuovo contenitore dei voti moderati, elettori che, pur non riconoscendosi nella Lega Nord, aspirano a un governo regionale di centrodestra. Questo per evitare che il premier Renzi e la sua candidata Moretti invadessero tutto, lasciando la Lega relegata a destra».

In molti davano Toscani tra i sicuri assessori regionali in caso di vittoria di Zaia alle prossime elezioni. In un momento dove la corsa alle “careghe” sembra lo sport più in voga, la sua è una scelta in controtendenza...

«C’è chi si siede e aspetta di vedere da che parte soffia il vento e chi ha il coraggio di portare avanti il proprio progetto. Alla fine io e Baggio siamo stati gli unici ad avere il coraggio di uscire dal gruppo della Lega Nord. La nostra non è certo una scelta basata sull’opportunismo o sul tornaconto personale, altrimenti me ne sarei restato seduto in un angolo in attesa degli eventi».

Chi affiancherete nella prossima contesa regionale?

«Noi non ci schieriamo con le persone, bensì con i programmi. Quella che pongo è una questione territoriale: negli ultimi cinque anni la provincia di Belluno ha sofferto per la mancanza di un assessorato e per la scarsa attenzione da parte di Venezia ai problemi che da sempre caratterizzano il nostro territorio. Per quel che mi riguarda, starò con chi garantirà un assessorato bellunese e l’attuazione seria della legge regionale 25 sulla specificità montana. Basta proclami: cinque anni sono passati senza che accadesse alcunché, ora è il momento di voltar pagina e di guardare avanti».

Cosa le piace di Flavio Tosi?

«Il suo pragmatismo, il fatto che continua a essere un sindaco apprezzato anche dai veronesi che non lo hanno votato. Uno che sa cosa significa amministrare e dare risposte alla popolazione. Uno che guarda ai fatti e non agli slogan».

Un ultimo cenno sulla Lega bellunese...

«Non è piacevole vedere che a Belluno ci siamo già due schieramenti armati, quasi duellanti. Non dobbiamo tifare per Zaia o per Tosi, bisogna remare per regalare al Veneto e alla provincia di Belluno un futuro migliore».

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