Tour e nuovi capifrazione per aumentare la sicurezza

BELLUNO. L’obiettivo è creare una cultura della sicurezza, in una città che per tanti anni non è stata abituata a fare i conti con la criminalità. Il mondo è cambiato, e anche nella tranquilla...

BELLUNO. L’obiettivo è creare una cultura della sicurezza, in una città che per tanti anni non è stata abituata a fare i conti con la criminalità. Il mondo è cambiato, e anche nella tranquilla Belluno ogni tanto i malviventi colpiscono. Per fronteggiare il problema, nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolta martedì in Prefettura, è stata lanciata l’idea di istituire nuovamente la figura del referente di frazione, una persona che faccia da riferimento per gli abitanti e per le forze dell’ordine e cui spetterebbe il compito di segnalare a polizia e carabinieri i movimenti sospetti.

«In alcune frazioni questa figura esiste già», spiega il sindaco Jacopo Massaro. «Sappiamo quali sono le persone con le quali possiamo rapportarci. Nelle altre, lasceremo che emergano spontaneamente, come spesso accade». In autunno, comunque, l’amministrazione avvierà un ciclo di serate nel territorio, per promuovere l’iniziativa e invitare le comunità in cui il capo frazione non c’è a nominarlo.

A Belluno ci sono cinquantadue frazioni, ma non ci saranno altrettanti referenti: alcune sono molto piccole, e potrebbero aggregarsi a quelle vicine. «Il numero comunque racconta la complessità e la vastità del nostro territorio», continua Massaro. «Presidiarlo non è semplice. Per questo la figura del referente frazionale assume una certa importanza. Molto spesso le persone non avvertono le forze dell’ordine se notano qualcosa di strano, magari per timidezza o perché non sanno come muoversi. Avendo un referente potrebbero rivolgersi a lui».

L’importante, però, è creare una cultura della sicurezza, ribadisce il sindaco: «È necessario, anche nella nostra città, evitare tutti quei comportamenti che abbiamo tenuto per anni, ma che adesso non possiamo più permetterci», prosegue Massaro. Vietato lasciare le porte di casa aperte, le chiavi nella toppa, borse, portafogli o altri oggetti preziosi (come cellulari o tablet) sui sedili delle auto. «Dobbiamo modificare le nostre abitudini, e il capofrazione potrebbe servire anche come una sorta di “educatore” nella comunità di riferimento», conclude il sindaco.

Il quale si prepara a organizzare un giro di assemblee, in autunno. Oltre al tema della sicurezza pubblica sarà affrontato anche quello della sicurezza in caso di calamità: saranno illustrate per esempio le zone di raccolta e quali comportamenti tenere in caso di terremoti, allagamenti eccetera.

Alessia Forzin

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi