Tpl: la Provincia rivede e aumenta le corse dei bus

Su richiesta dei sindaci introdotte fermate a Rivalgo, Ospitale, Agordino e Laggio Modificata la frequenza dei pullman in base all’orario cadenzato del treno
Di Paola Dall’anese
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba

BELLUNO. Novità per il trasporto pubblico extraurbano: il commissario prefettizio Vittorio Capocelli ha deciso di aumentare le corse dei bus, andando incontro alle richieste di numerosi sindaci. Qualche corsa meno utilizzata è stata tagliata, per questo motivo alla fine l’aumento di chilometri è stato a saldo zero.

Dal 15 settembre al 10 giugno 2015, Dolomitibus, su indicazione della Provincia, eseguirà il passaggio all’interno degli abitati di Ospitale e Rivalgo con la corsa scolastica di rientro da Belluno alle 12.20; inoltre, per il periodo che va da Natale a Pasqua sono state istituite delle corse festive tra Cortina e Calalzo ferrovia, per rispondere alle richieste di chi dalla valle dei Boite va a lavorare a Cortina. È stata attivata d’ufficio dalla Provincia, anche se Dolomitibus non aveva dato l’ok, una corsa che consenta agli studenti di Laggio di Cadore di arrivare a Belluno in tempo per l’inizio delle lezioni.

«Abbiamo lavorato molto per modificare le corse in arrivo a Belluno dall’Agordino», spiega Luca Soppelsa, dirigente del settore trasporto a palazzo Piloni, «perché volevamo migliorare le coincidenze con il treno e farle combaciare con l’orario cadenzato. Per alcune ci siamo riusciti, per altre, invece, non è stato possibile: farlo, infatti, avrebbe voluto dire creare ulteriori disagi agli utenti», spiega Soppelsa. «Si è deciso, infine, di mantenere le corse dei lavoratori dal Cadore verso Longarone, utilizzate in parte anche dagli studenti, per la giornata del 9 ottobre (ricorrenza della tragedia del Vajont, quando parte delle strade di Longarone sono chiuse) e si sono riviste le linee verso la parte alta del territorio, riducendo il servizio in base alle giornate lavorate sia nella stagione invernale sia in quella estiva appena trascorsa. Insomma, si sono limate le corse che non avevano grande affluenza e si è cercato di dare una risposta concreta alle richieste della popolazione, come accaduto per Rivalgo, Ospitale e Laggio, dove abbiamo risposto alla raccolta di firme venuta dal territorio. Certo, la carenza e l’incertezza delle risorse ci ha impedito di aumentare le linee come avremmo voluto», prosegue Soppelsa. «Si è cercato di dare la priorità a studenti e lavoratori. Abbiamo modificato alcuni orari su richiesta dei dirigenti scolastici per permettere ai ragazzi di essere in classe in orario».

Intanto, resta l’incognita dei fondi a disposizione della Provincia per il Tpl: la Regione ad oggi ha predisposto 10.082.000 euro per l’extraurbano bellunese: «Con questi soldi dobbiamo pagare Dolomitibus, Sad, Saf e Sbizzera».

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