Tra i cinquanta casi tante violenze su stranieri e disabili
BELLUNO. Sono una ventina i casi di bullismo registrati nella provincia di Belluno nell’anno scolastico 2013-2014 e gestiti dallo sportello del disagio dell’Ufficio scolastico provinciale.
In totale le segnalazioni di particolari condizioni di difficoltà da parte di studenti di tutti gli ordini e gradi di istruzione sono state 50. «Un terzo di queste sono stati casi di bullismo o avevano le caratteristiche di questo fenomeno», conferma Mara De Monte, una delle collaboratrici dello sportello di via Mezzaterra. «Praticamente sono quattro al mese i casi di disagio di vario tipo che arrivano sulle nostre scrivanie tramite sms (un numero specifico è stato introdotto da poco e viene gestito a livello nazionale, ndr), mail o telefonate ai nostri uffici. In molti casi, oltre a essere intervenuti con i soggetti interessati e le loro famiglie, abbiamo interessato anche le scuole, partecipando a collegi dei docenti e a consigli di classe per poter ottenere prendere delle decisioni condivise da tutti e per il bene del ragazzo».
I casi di bullismo hanno interessato per lo più «ragazzi degli ultimi anni delle elementari, delle medie e delle superiori che hanno delle diversità rispetto al resto della classe», spiega De Monte, «vale a dire stranieri o studenti con handicap fisici o psichici. Nei loro confronti non è stata usata la violenza fisica, come spesso raccontano i mass media, bensì una violenza psicologica. Questi ragazzi sono stati isolati ed esclusi dalla vita della classe, un fatto che ha influito negativamente su di loro e sul loro rendimento scolastico».
Il più delle volte, infatti, ad accorgersi di una situazione pesante da gestire autonomamente sono stati proprio gli insegnanti, più che gli stessi genitori. «Sono condizioni di disagio che non si palesano in modo diretto», spiega una delle referenti dell’Ufficio scolastico. «Una volta segnalateci, abbiamo preso in carico la situazione, aiutando il ragazzo a superare questi comportamenti».
Ma all’orizzonte c’è un problema per questo servizio: dal prossimo prossimo anno scolastico, infatti, lo sportello sarà chiuso e i casi saranno gestiti in rete dalle scuole.
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