Tradito dal mix di benzina e gasolio
PEDAVENA. Una miscela di benzina e gasolio, al posto della diavolina. E addosso un maglione di pile, un tessuto sintetico a base di poliestere, che magari terrà anche caldo, ma ha l’inconveniente di essere infiammabile.
Raimondo Cassol non stava accendendo il fuoco nella sua stufa a legna, al piano interrato della sua casa di Pedavena, in condizioni di sicurezza. Il ritorno di fiamma è stato inevitabile e, in un attimo, il sessantaseienne feltrino è diventato come una torcia umana. Avvolto dalle fiamme. Da ieri è ricoverato nel reparto di Rianimazione, all’ospedale di Verona.
Questo è quanto hanno potuto ricostruire i carabinieri della compagnia di Feltre, guidati in questi giorni dal luogotenente Alberto Cominelli. Ma non c’è di che procedere, si dice in questi casi. Non c’è alcun reato e l’uomo ha fatto tutto da solo, preferendo utilizzare un combustibile capace di provocargli ustioni di terzo grado sul novanta per cento del corpo, invece che un prodotto più sicuro. Un’imprudenza che gli è quasi costata la vita.
È vivo, ma le sue condizioni rimangono gravi e la prognosi dei medici specializzati in ustioni è sempre riservata. L’incidente risale alle 18.15 di mercoledì. Fa freddo a Pedavena e Cassol decide di scendere nel seminterrato ad accendere la stufa. Dalla decisione al dramma, passano pochi minuti: la fiammata è immediata e trova un terreno fertile sul vestiario. Urla ed è in preda al panico e tutto quello che può fare è cercare di togliersi quei vestiti che stanno bruciando.
La moglie lo sente lamentarsi e preoccupatissima chiama immediatamente i soccorsi: i vigili del fuoco e il Suem 118. I pompieri arrivano prestissimo in via Crico 1 e trovano l’uomo nudo e ricoperto di ustioni. Ha sofferto molto, ma non ha mai perso conoscenza ed esce dal locale della stufa con le proprie gambe e ricoperto da una coperta termica. L’ambulanza arriva subito dopo e si decide per il trasporto all’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre. Qui i medici lo vedono brevemente e decidono subito di ricorrere al centro grandi ustionati di Verona.
Non ci sarebbero danni all’interno della stanza in cui è avvenuto l’incidente. La fiammata avrebbe investito soltanto lui, quasi divorandolo.
Non è nemmeno la prima volta che gli capita un incidente grave. Più di tre anni fa era finito sotto il trattore che stava manovrando su un terreno di sua proprietà, in via Colli di Murle. In quella circostanza, Cassol aveva rischiato di rimetterci le gambe. Stavolta è in condizioni più gravi e saranno molto importanti le prossime ore per capire se potrà cavarsela.
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