Tragedia a Lentiai, la vittima è un imprenditore di 76 anni
LENTIAI. Travolto dall’albero appena tagliato. È morto così Alessandro Tres di Lentiai, 76enne imprenditore nel mondo delle macchine agricole e delle motoseghe. Ieri mattina il pensionato aveva approfittato della giornata festiva per andare a far legna in un bosco di sua proprietà, insieme al figlio Sergio, attuale titolare dell’attività di famiglia. Aveva salutato anche qualche vicino con la solita cordialità, prima di dirigersi in macchina al Portico sulla Costa del Carpenon, una località a una mezz’ora di fuoristrada da Boschi, sopra Lentiai. Padre e figlio sono molto esperti nelle attività boschive, ne conoscono alla perfezione ogni dettaglio tecnico.
Verso le 10.30 di ieri mattina si sono inoltrati nel bosco per tagliare delle piante, tra cui un faggio dell’altezza di quindici metri e dal diametro di una trentina di centimetri.
Qualcosa non dev’essere andato come previsto, quel che si sa è che l’anziano è stato travolto dall’albero in caduta e che l’impatto del tronco tra la schiena e la testa è stato talmente repentino e pesante da fargli perdere conoscenza. Ma era ancora vivo e il polso si sentiva, quando Sergio ha chiamato i soccorsi con il telefonino cellulare. Nel più breve tempo possibile, ma non senza difficoltà, sul posto sono arrivati il tecnico del Soccorso alpino di Feltre con un medico e un infermiere dell’ambulanza. I sanitari hanno iniziato le manovre di rianimazione, nel frattempo sono arrivati anche i vigili del fuoco e l’elicottero del 118. I tentativi di tenere in vita il ferito sono durati quasi un’ora, fino a quando le conseguenze del grave politrauma non sono diventate fatali. Non c’era più niente da fare, malgrado tutti gli sforzi. A quel punto, al medico legale non è rimasto che constatare il decesso dell’anziano.
Subito è stata informata la magistratura e il sostituto procuratore di turno Paolo Sartorello ha concesso il nulla osta alla rimozione del corpo, alla presenza dei carabinieri della stazione di Mel capitanati dal maresciallo Azzalini. Segno che la dinamica dell’accaduto era molto chiara e non c’era bisogno di provvedere ad ulteriori accertamenti su eventuali profili di colpa. È stata una disgrazia e non risultano esserci responsabilità da parte di terze persone. Peraltro l’unico testimone dell’accaduto è il figlio: nella zona, in quel momento, non c’era nessun altro. La salma è stata ricomposta, prima di essere recuperata con l’aiuto del verricello dell’elisoccorso e affidata al carro funebre, che aspettava più a valle. Non è ancora stato concesso il nulla osta ai funerali, perché stamattina ci sarà un’ispezione cadaverica, necessaria a capire le cause precise del decesso. Solo in un secondo momento, sarà fissata la data delle esequie nella chiesa di Santa Maria Assunta, a cura dell’arciprete don Luca Martorel.
La morte improvvisa nel bosco di Alessandro Tres ha suscitato una grande emozione, in tutto il paese. L’uomo era molto conosciuto da tutti i paesani, soprattutto per la sua attività professionale, che era cominciata alla fine degli anni Sessanta con un negozio di vendita e assistenza di motoseghe. Da allora, l’attività si è parecchio evoluta fino a diventare quella attuale, che ha parecchio diversificato l’offerta iniziale: «L’ho visto proprio ieri mattina», racconta il carrozziere Ceccato, che gestisce l’attività accanto in viale Belluno, «mi sembrava tranquillo, come al solito e pronto a tornare con un carico di legna per il prossimo autunno. Inutile dire che mi dispiace tantissimo quello che è accaduto e sono vicino alla famiglia: alla moglie Pierina e ai figli Sergio e Dora».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi