Tragedia durante un'escursione, muore a 18 anni
BELLUNO
Studente morto sul Giau. È stato ritrovato senza vita il 18enne bellunese che intorno alle 17 di venerdì aveva lasciato la sua abitazione di via Fratelli Rosselli in sella alla sua Cagiva Mito Sp525, senza farsi più sentire con la famiglia. Il ragazzo, che frequentava l’ultimo anno dell’Istituto tecnico Segato, indirizzo Elettronici si è diretto al passo Giau, dove voleva stare da solo per qualche ora. Non aveva problemi scolastici e ieri mattina avrebbe dovuto presentarsi in classe come tutti i giorni, ma tra le ipotesi di chi lo conosceva molto bene c’è anche quella di incomprensioni con una ragazza della sua età.
Parcheggiata la motocicletta vicino al rifugio, il giovane si è incamminato lungo un sentiero roccioso, dal quale per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, è precipitato per un centinaio di metri sulle pareti sottostanti fino a un ghiaione, perdendo la vita sul colpo per i gravi traumi riportati. È stato avvistato e recuperato ieri pomeriggio, dopo quasi ventiquattr’ore di ricerche da parte del Soccorso alpino di Cortina, San Vito di Cadove, Livinallongo e Val Fiorentina, del Soccorso della Guardia di finanza con l’elicottero, dei vigili del fuoco e dei cani, tra i quali uno molecolare. Per il recupero, è intervenuto il velivolo del 118.
Le ricerche erano scattate già venerdì sera, quando i familiari si erano preoccupati per il suo mancato rientro a casa, anche perché non riuscivano a contattarlo al telefonino. Suonava libero, poi non suonava più. Patrick non si sarebbe mai allontanato senza far sapere dove fosse. Soprattutto in caso di ritardo.
I carabinieri hanno cominciato gli accertamenti. L’ultima cella agganciata dal suo cellulare era quella del passo Giau ed è in quella zona che si sono concentrate le ricerche. L’indicazione fornita dai tabulati telefonici era fondata, tanto è vero che ieri mattina è stata trovata la moto. Bisognava cercare un ragazzo giovane e atletico, che al momento della scomparsa indossava un paio di jeans e una giacca nera. Nel primo pomeriggio, alcuni escursionisti di passaggio si sono imbattuti in uno zainetto abbandonato che poteva appartenere a Bogo, in cima al Corvo Alto o monte di Mondeval.
L’indizio ha chiamato l’intervento dell’elicottero del Suem, che ha sorvolato con grande attenzione tutta la zona, fino a quando l’equipaggio non ha visto un corpo, in fondo a un ghiaione. Dopo l’atterraggio nelle vicinanze, il medico non ha potuto che constatare il decesso, alla presenza del Soccorso alpino e dei soccorritori delle fiamme gialle. Ottenuto il nulla osta del pubblico ministero Katjuscia D’Orlando, la salma è stata ricomposta e imbarellata, prima di essere caricata a bordo del velivolo con destinazione la cella mortuaria del cimitero di Cortina, dove si è provveduto all’ispezione cadaverica esterna. Il corpo risulta ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali altri accertamenti.
Patrick Bogo era nato il 27 luglio 2000 e viveva con la famiglia in un appartamento del quartiere di Mussoi. Non è ancora stata decisa la data dei funerali —
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