Tragedia in montagna, sei morti

Due incidenti sulla stessa montagna, il Gran Zebrù, hanno provocato sei morti, uno di loro era nato a Feltre

Tragedie della montagna in Alto Adige: sei morti, tre al mattino e tre al pomeriggio sulla stessa montagna, il Gran Zebrù. La prima tragedia poco dopo le 8.30: sul picco Koenigjoch a Solda, a quota 3.200 metri, sono morti tre giovani alpinisti bergamaschi, precipitando mentre salivano in cordata. I tre facevano parte di una comitiva arrivata da Santa Caterina Valfurva, e che aveva in precedenza fatto sosta al Rifugio Pizzini. La salita sulla vetta era poi in corso con la comitiva suddivisa in due gruppi, quando i tre, legati in cordata, per cause ancora da chiarire sono precipitati. I loro corpi sono già stati recuperati dal Soccorso alpino della zona.

Dal ritrovamento di due zaini si è sinora dedotto che due delle tre vittime siano di Parma e una di Novara, ma l'identificazione non è ancora avvenuta per via ufficiale.

Al pomeriggio il secondo dramma. Due fratelli di Vipiteno e un loro amico di Magrè, nell'Oltradige: sono loro, le vittime della seconda tragedia in poche ore sul massiccio dell'Ortles. Non era ancora svanito lo sconforto per le tre vittime precipitate dal Gran Zebrù di prima mattina che, poco dopo le 14, il soccorso alpino di Solda ha fatto ritorno sullo stesso luogo per recuperare altri tre corpi senza vita, quelli di una seconda cordata che ha ripercorso lo stesso tragico destino.

 

 Identificate le sei vittime della tragedia sul Gran Zebrù, in Alto Adige. Si tratta di Daniele Andorno, 45 anni di Novara, morto nel primo incidente insieme a Matteo Miari, 22 anni, nato a Feltre e residente a Parma, e Michele Calestani, 43 anni, di Parma. Nel secondo incidente hanno invece perso la vita due fratelli, Matthias e Jan Holzmann, 26 e 30 anni, residenti a Vipiteno e Racines, in Alto Adige. Riserbo sul nome del terzo in quanto i parenti non sono stati ancora informati.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi