Transumanza bene Unesco «Il Bellunese deve esserci»
BELLUNO. L’Italia ha candidato la transumanza a patrimonio culturale dell’umanità Unesco. La Regione dà il suo appoggio alla richiesta di dieci sindaci dell’altopiano di Asiago di far parte dell’iniziativa. E Belluno? Non pervenuta. O meglio, non considerata. Eppure proprio da Belluno era partita la segnalazione, all’indirizzo della Regione, che nella documentazione presentata a Parigi mancava qualsiasi riferimento al Veneto. Terra in cui la transumanza è parte integrante della storia delle comunità. Ma è di ieri l’appoggio dato, direttamente dal presidente Luca Zaia, a dieci comuni del Vicentino.
«La transumanza è simbolo di storia, cultura, identità del popolo veneto e dei veneti della montagna. Per questo la richiesta di dieci Comuni del vicentino ha tutta la mia condivisione», ha fatto sapere Zaia. «Questa antica tradizione ha tutte le caratteristiche per diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco, affiancandosi a molte altre realtà del territorio, che fanno del Veneto una vera e propria Regione-Unesco, a testimonianza delle ricchezze materiali, immateriali e ambientali di una terra straordinaria come la nostra».
Zaia ha assicurato «tutto l’appoggio della Regione alla richiesta avanzata dai sindaci di Bressanvido, Pozzoleone, Schiavon, Marostica, Lusiana, Conco, Asiago, Gallio, Foza ed Enego di inserire il Veneto nella candidatura Unesco a patrimonio culturale immateriale dell’Umanità con l’antica transumanza di Bressanvido, che ancora oggi si svolge lungo 90 chilometri tra la località di Marcesina sull’Altopiano di Asiago a Bressanvido». I sindaci dell’altopiano ieri hanno simbolicamente depositato in Regione la documentazione iniziale, con le delibere dei rispettivi organismi istituzionali.
E Belluno? «Lunedì farò una verifica per capire perché non c’è anche la nostra provincia», spiega il presidente bellunese di Coldiretti Silvano Dal Paos. «Proprio noi ci eravamo accorti che nella richiesta di candidatura della transumanza non c’era il Veneto. Ho avvisato la Coldiretti veneta e mi aspettavo che la cosa fosse andata avanti». Nel Bellunese, del resto, le malghe sono oltre settanta, prosegue Dal Paos, «mentre sull’Altopiano ce ne saranno una trentina. Inoltre nel nostro territorio la transumanza rappresenta un momento importantissimo per il turismo e per la promozione dei nostri prodotti tipici. Si pensi a Falcade, dove si fanno tre giorni di festa per la transumanza, a San Gregorio, a Cortina, ad Agordo. Tutte località in cui la transumanza diventa un’occasione di festa per la comunità. In provincia abbiamo una dozzina di manifestazioni di questo tipo, non possiamo non essere parte della candidatura Unesco».
La preoccupazione di Dal Paos è che proprio il bellunese sia l’unica realtà a rimanere esclusa: «Noi non abbiamo interpellato i sindaci, abbiamo dato un elenco delle località in cui si svolge la transumanza, dimostrando quanto questa tradizione sia radicata. Verificherò cosa sia successo direttamente con la Regione».
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