Trasferimenti in ambulanza: stop al volontariato, si fa l'appalto

Dopo l’ordinanza della Corte di giustizia europea, anche l’Usl di Belluno sta predisponendo il testo della gara



I servizi di trasporto in ambulanza che non rivestono carattere di “emergenza” non possono essere affidati in convenzione diretta alle associazioni di volontariato.

È quanto stabilito lo scorso 20 giugno dalla 9ª sezione della Curia della Corte di giustizia europea. L’ordinanza sta creando non pochi problemi non solo alle associazioni di volontariato che espletano attualmente questo servizio in provincia, ma anche alla stessa Usl 1 Dolomiti, che si accinge a preparare il bando per aggiudicare questa attività sul territorio bellunese.

Basta, quindi, con l’affidamento diretto del servizio di trasporto secondario (trasferimenti, dialisi, visite, etc.), che finora ha coinvolto le varie Croci e le associazioni che operano in Valbelluna come Val Belluna Emergenza, Eva Alpago e Croce Rossa italiana. Questa attività, a scadenza di mandato, vale a dire dal primo gennaio 2020, dovrà essere assegnata tramite l’espletamento di un bando pubblico. Queste associazioni no profit, se lo vorranno, potranno partecipare alla gara.

Dopo il Punto di primo intervento ad Auronzo, quindi, anche il trasporto in ambulanza, così importante per un territorio disagevole come quello dolomitico, dovrà essere appaltato. Un vero problema per le associazioni bellunesi che al momento stanno svolgendo il servizio: queste, infatti, potrebbero non riuscire a partecipare alla gara o, pur partecipando, potrebbero non vincere. In ogni caso, sarebbero costrette a modificare la loro organizzazione, assumendo personale e «sminuendo, così, il valore del volontariato stesso», dicono alcune associazioni.

La vicenda

L’ordinanza della Corte di giustizia europea arriva in seguito ai problemi sorti in varie regioni italiane per l’affidamento dei trasporti secondari in ambulanza con convenzioni dirette. In particolare, la giustizia europea ha risposto ai quesiti proposti dal Tar Veneto, a cui era stato presentato ricorso da una cooperativa privata, dopo che l’Usl Polesana, nel 2017, aveva affidato una convenzione da 6,8 milioni di euro per i servizi di ambulanza e il trasporto sanitario a un’associazione no profit. La convenzione era valida due anni, fino al 2020. La cooperativa privata ha fatto ricorso contro questo affidamento. Da una parte la società privata riteneva che i servizi di trasporto sanitario secondario non potessero essere affidate direttamente, ma servisse una gara. Dall’altro lato l’associazione no profit sosteneva che l’operazione fosse legittima. Alla fine la Corte con sede in Lussemburgo ha dato ragione alla cooperativa privata, modificando l’impianto che in varie regione, tra cui il Veneto e in particolare la provincia di Belluno, puntava all’affidamento diretto. Una procedura che consente anche qualche risparmio per l’azienda sanitaria, visto che il servizio viene svolto da volontari a cui l’Usl paga le spese vive di carburante e la normale usura dei mezzi utilizzati.

L’Usl Dolomiti

Di fronte a questa ordinanza, l’Usl di Belluno, vista la scadenza di tutte le convenzioni in essere con le associazioni del territorio a fine 2019, ha deciso di indire una gara di appalto divisa in quattro lotti: Cortina-Cadore-Comelico, Agordino, Feltrino e Belluno-Alpago. La prima bozza del testo di gara è stata già presentata qualche settimana fa alle associazioni bellunesi, ma anche alle cooperative sociali che hanno partecipato. Il testo è stato discusso con tutti i soggetti presenti e dopo le varie osservazioni sarà modificato per essere ripresentato nella sua veste definitiva. —


 

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