«Trasformiamo le debolezze in fattori di cambiamento»
BELLUNO. Dieci obiettivi per sviluppare il territorio. Le linee di intervento contenute nel piano preparato da Zinato vanno a coprire un po’ tutti i settori. «Nel documento si parla, infatti, di uno “sviluppo integrato ed endogeno”», commenta Case, «basato su integrazione e valorizzazione della tipicità, identità e unicità delle risorse locali (agricoltura, artigianato, turismo, piccola e media impresa industriale, cultura locale). Ma anche di uno “sviluppo territoriale”, che consideri tutti gli aspetti che compongono il territorio».
Come si diceva, sono dieci gli obiettivi individuati: valorizzazione, salvaguardia e recupero di aspetti paesaggistici, tipicità naturalistiche, risorse idrobiologiche; messa in sicurezza del territorio; miglioramento dell’accessibilità e fruibilità, viabilità, sentieristica, percorsi ciclopedonali; valorizzazione e sviluppo attività produttive (dall’agricoltura all’acquacoltura e pescicoltura); salvaguardia della biodiversità. E ancora: valorizzazione degli aspetti connessi a cultura, storia, tradizioni, prodotti locali, architettura rurale e testimoniale, enogastronomia; delle attività di pesca e caccia; sviluppo di accoglienza e ospitalità diffusa nel comparto del turismo; sensibilizzazione, formazione e cultura; marketing e promozione territoriale.
«Il progetto è stato promosso dal Comitato usi civici con la collaborazione dei donatori di sangue sezione di Bolzano bellunese, del circolo La Ricreativa, de I borghi della Schiara, del Circolo culturale 25 aprile e del coro Voci dai cortivi», fa ancora presente Case.
Entrando nel dettaglio delle linee di intervento descritte nel piano, si parla di tutela e riqualificazione della naturalità e funzionalità delle aree perifluviali di Ardo e Medon, ma anche della valorizzazione di alcuni elementi paesaggistici: Pont de la Mortis, Bus del Buson, località Corontola, Bosco delle Castagne, Col di Roanza. Sul fronte della viabilità, nel piano l’adeguamento della strada tra Gioz e Case Bortot e la variante Monaco Venezia dal Rifugio Bianchet-Bolago-Bolzano. Per quanto riguarda cultura e tradizioni, non si può non passare per la valorizzazione del sito archeologico Bus del Buson, di località Castei e della Val Medon, così come di alcune delle figure rappresentative del territorio (per esempio, Pierio Valeriano), e della sentieristica dedicata sul Serva. Non manca la previsione di interventi per garantire l’accessibilità ai disabili, la creazione di parcheggi, aree di sosta attrezzate e per camper, oltre al ripristino degli impianti di pesci e acquacoltura e lo sviluppo di un circuito tra aziende e fattorie didattiche.
Ma si dovrà pensare anche a iniziative di marketing , nonché a progetti didattici con le scuole. «Proprio per far sì che il piano sia attuabile», sottolinea Case, «siamo andati a individuare i punti di forza del territorio, che consistono in primis nella sua ricchezza e autenticità, ma anche quelli di debolezza: si pensi alla fragilità idrogeologica o al problema dell’avanzamento del bosco. Tra le opportunità ci sono i fondi europei e regionali 2014-2020, mentre tra le minacce non possiamo non inserire lo spopolamento e una scarsa visione globale delle potenzialità. Ma l’obiettivo è trasformare le debolezze in fattori di cambiamento».(m.r.)
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