Trasporto a Belluno: la gara è da rifare «ma per gli utenti non cambierà nulla»

Dopo la sentenza del Tar il sindaco Massaro tranquillizza: «Il servizio non sarà sospeso, gli scuolabus sono garantiti»

BELLUNO. Gli scuolabus sono garantiti. I bambini saranno portati a scuola ogni mattina e riportati a casa al termine delle lezioni. La gara per l’appalto del servizio di trasporto scolastico va rifatta, in base alla sentenza del Tar veneto che ha dato in parte ragione alla cooperativa veneziana Cssa (esclusa dalla gara, aveva presentato ricorso), ma per gli utenti del servizio nulla cambierà. I bambini continueranno a prendere il pulmino alle stesse fermate e negli stessi orari stabiliti a settembre, all’inizio dell’anno scolastico.

Mentre i legali del Comune stanno studiando la sentenza e valutando il da farsi, cioè se fare o meno ricorso in appello al Consiglio di Stato, il sindaco e l’assessore Tomasi assicurano: «Il servizio non sarà sospeso, per le famiglie non cambierà assolutamente nulla».

Del resto, quello del trasporto scolastico è un servizio pubblico essenziale, che non può quindi essere sospeso. Lo porterà avanti il raggruppamento temporaneo di imprese costituito dalla ditta Ecoal srl di Ponsano (Pisa) e dalla cooperativa B&B service di Pietrasanta (Lucca), che si era aggiudicato la gara d’appalto per il servizio. Era l’unico concorrente, dopo che la commissione di gara aveva escluso dalla partecipazione gli altri due concorrenti: la cooperativa Cssa (precedente gestore) e la società Trotta bus service Spa.

La gara europea per il trasporto scolastico per gli anni scolastici 2016-2021 (prorogabile al 2024) era stata indetta agli inizi del 2015 per un importo di 4.989.400 euro. Il 23 giugno di quest’anno c’è stata l’aggiudicazione definitiva a Ecoal e B&B Service, ma nel frattempo Cssa aveva presentato ricorso al Tar contro l’esclusione dalla gara. Ha poi depositato motivi aggiunti, con i quali contestava il fatto che anche la Ecoal non avrebbe avuto i requisiti per partecipare alla gara.

Il tribunale amministrativo regionale, dopo aver inizialmente negato la sospensiva (chiesta anch’essa dalla Cssa) si è espresso nel merito del ricorso il 9 novembre a Venezia. La sentenza è stata pubblicata mercoledì e dà in parte ragione a Cssa: viene infatti respinto il ricorso contro l’esclusione dalla gara e viene negato il risarcimento danni che la cooperativa veneziana aveva chiesto, ma i giudici hanno dichiarato che alla ditta Ecoal mancava un requisito per poter essere ammessa alla gara, quello finanziario. Dunque la gara è da rifare.

Al momento il Comune (difeso dagli avvocati Paolo Vignola, Alberto Gaz ed Enrico Gaz) sta valutando se fare ricorso al Consiglio di Stato. Il primo pensiero degli amministratori comunali è stato per le famiglie, cui offrono ampie rassicurazioni sul fatto che il servizio continuerà esattamente com’è adesso. «Per il resto, la partita è in mano agli uffici», si limita a commentare il sindaco Massaro.

Anche la Ecoal (difesa dagli avvocati Simone Uliana e Giampaolo Mazzola) sta valutando come comportarsi. «Le sentenze si rispettano, ma ci sono i presupposti per appellare», spiega il legale Uliana. «Abbiamo tre mesi di tempo, a partire dal 23 novembre, per decidere se fare ricorso al Consiglio di Stato».

Dalla cooperativa Cssa, invece, dopo il pronunciamento del Tar non era arrivato alcun commento. Solo un semplice: «Parla la sentenza».

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