Trasporto scolastico a Belluno, gara da rifare

Terremoto nel trasporto scolastico. La gara è da rifare. Lo ha deciso il Tar del Veneto, con sentenza emessa il 9 novembre

BELLUNO. Terremoto nel trasporto scolastico. La gara è da rifare. Lo ha deciso il Tar del Veneto, con sentenza emessa il 9 novembre a seguito del ricorso presentato dalla Cssa, la cooperativa veneziana che ha gestito il servizio di trasporto scolastico nel capoluogo fino al 2015.

A scadenza dell’appalto il Comune ha fatto una nuova gara. Cssa è stata esclusa per non aver presentato alcuni documenti relativi ai mezzi a disposizione e la qualificazione degli autisti. La cooperativa ha fatto ricorso, ma il Tar di Venezia ha stabilito che l’esclusione era fondata. Ha ritenuto però valido l’altro ricorso presentato dalla Cssa contro il raggruppamento temporaneo di imprese Ecoal Srl - B&B service società cooperativa.

Per i giudici del tribunale amministrativo regionale, anche a questi soggetti mancano alcuni requisiti, in particolare quello del fatturato minimo, richiesto per partecipare alla gara di appalto. Bisognava infatti dimostrare di aver svolto con esito positivo negli ultimi tre anni (2012, 2013, 2014) antecedenti la data di pubblicazione del bando uno o più servizi di trasporto scolastico, per un ammontare non inferiore a 1.871.025 euro. Ecoal, scrive il Tar, «ha fatto derivare i propri requisiti di fatturato unicamente dal ramo di azienda che ha acquistato nel settembre 2015 dalla fallita società Luca Falaschi Srl».

Cssa nel ricorso contestava il fatto che l’acquisto «solo in apparenza riguardava il ramo di azienda relativo all’attività di trasporto scolastico» e il Tar ha dato ragione alla cooperativa veneziana. «L’asserita cessione di azienda ha riguardato unicamente sei veicoli, tra cui due automobili e tre furgoni, e qualche mobile, nonché (in via puramente astratta) l’avviamento, l’esperienza nel settore, i requisiti di qualificazioni alle gare maturati dalla cedente (la Luca Falaschi, ndr)».

Dunque, vista «l’esiguità dei beni trasferiti», e «il mancato trasferimento dei beni essenziali alla continuità dell’attività aziendale come il personale, i beni immobili, gli stessi bus idonei al trasporto scolastico», non si può parlare di cessione d’azienda e, concludendo, «Ecoal non poteva vantare il fatturato per servizi analoghi che la ditta Falaschi aveva maturato in passato». E senza quel dato, «il solo fatturato di B&B service non raggiunge il minimo previsto» dal disciplinare di gara.

Ecoal e B&B service andavano escluse dalla partecipazione. Invece hanno vinto l’appalto, che è stato aggiudicato loro in via definitiva il 23 giugno. Ora il Tar annulla tutto. La gara è da rifare. Non è stata accolta, invece, la richiesta di risarcimento danni presentata da Cssa. (a.f.)

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