Trasporto, un bando unico per il solo Bellunese
BELLUNO. Un bando unico europeo per il solo Bellunese, che preveda fin da subito l'integrazione gomma-rotaia.
È quello che andranno a chiedere al governatore Luca Zaia il sindaco Jacopo Massaro e il capogruppo di Forza Italia per il Veneto Dario Bond. La prossima settimana a Venezia, i due rivendicheranno quanto scritto nell’articolo 15 dello Statuto: la specificità della provincia di Belluno.
«Procedere a un bando “bellunese” per i trasporti significa dare piena attuazione alla specificità. È una sfida concreta che il territorio deve lanciare alla Regione, un nostro preciso diritto», afferma il consigliere di Forza Italia per il Veneto. «L'articolo 15 prevede proprio il conferimento alla Provincia delle competenze in materia di viabilità e trasporti: è chiaro che questo sarà un vero banco di prova», dicono i due amministratori, anche se Bond sottolinea come lo stesso orario cadenzato sia stato per la montagna «una goccia di acido muriatico su una ferita aperta, accumulando dalle 3 alle 5 ore di ritardo ogni settimana».
La richiesta arriva dopo che Zaia ha avviato nei giorni scorsi le procedure di gara per l’affidamento dei servizi ferroviari regionali. «Dobbiamo arrivare a una soluzione ritagliata sul territorio. È una sfida per la mobilità di tutta la nostra montagna», sottolineano Massaro e Bond, che ribadiscono la necessità di un trasporto pubblico integrato tra ferro e gomma. «Solo così potremo garantire un servizio di qualità per i nostri cittadini», dice convinto il sindaco, che ricorda: «Sull’argomento abbiamo alcuni studi, che dimostrano come questo sia il sistema vincente: Lo ha dimostrato anche lo stesso tpl in Val Venosta dove gli utenti del trasporto pubblico sono lievitati, tanto che in molti stanno già valutando l’idea di vendere la seconda auto di famiglia».
Massaro si è dato da fare, incontrando non solo la vecchia Ratp Dev, ma anche i tedeschi della Deutsch Bahn e gli altoatesini; l’intenzione è quella di coinvolgere anche Dolomitibus per quanto riguarda la parte su gomma: «È ovvio che in tutto questo Dolomitibus dovrà avere un ruolo importante, anche per questo confido molto nei nuovi vertici provinciali e nella loro capacità di indirizzo», precisa il capogruppo veneto, preoccupato «per le officine di questa società, che stanno avendo poco lavoro dopo che Autoguidovie se n’è andata. Cosi stando le cose, si rischia di creare un problema di posti di lavoro e anche reddituale per la stessa Dolomitibus».
«Dobbiamo pensare al territorio montano come a un’opportunità e non a un costo, sapendo che, essendo la nostra una rete a gasolio, dovremo pagare una tassa quando arriveremo in stazioni elettrificate, facendo così lievitare i costi», ribadisce il sindaco del capoluogo, sottolineando come ci siano già diversi soggetti privati interessati a questa gara bellunese.
«Lo stesso Zaia si è detto disponibile a suddividere la gara per il sevizio ferroviario regionale in lotti. Uno di questi dovrà riguardare la tratta bellunese», ribadisce Bond, che si dice pronto a interessare alla vicenda anche Sistemi territoriali.
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