Travolge due automobili e “soffia” 1,79 al mattino

Ponte nelle Alpi. Stangato l’automobilista che aveva provocato un incidente Patente revocata, la macchina rottamata non poteva più essere confiscata
Di Gigi Sosso
Ponte nelle Alpi, traffico al bivio per il cadore
Ponte nelle Alpi, traffico al bivio per il cadore

PONTE NELLE ALPI. Ore 9.45: tasso alcolemico 1,79. Anche se il prelievo è stato fatto, una volta all’ospedale San Martino e non al momento. Incidente stradale, lungo uno dei viali di Ponte nelle Alpi, con altre due macchine coinvolte. È la mattina del 15 marzo di due anni fa e il conducente ha sicuramente bevuto qualcosa, quando esce dal parcheggio di un fruttivendolo e finisce addosso alle altre due auto, una delle quali disciplinatamente ferma allo stop. La sua finirà addirittura rottamata, visti i pesantissimi danni. Cosa gli confischi?

Premesso che l’uomo è stato condannato a un anno e due mesi di arresto, 4 mila euro di ammenda, la revoca della patente e le spese processuali con pena sospesa dal giudice Scolozzi, ieri mattina sono stati ascoltati uno degli agenti della polizia stradale che hanno fatto i rilievi di legge e uno degli altri due automobilisti. Il poliziotto ha raccontato che l’imputato era agitato per aver provocato il sinistro, ma aveva anche il classico alito vinoso e difficoltà nell’esprimersi. Inevitabile sottoporlo all’esame dell’alcoltest, anche se non sarà il classico palloncino con lo scontrino, ma un prelievo di sangue.

Darà un risultato elevato e provocherà questo processo per guida in stato di ebbrezza, con la lettera C, perché superiore alla terza soglia di 1,5 e il comma 2 bis per aver provocato questo incidente. L’altro automobilista ha descritto come in una diretta la dinamica del sinistro, partendo dalla certezza di essere fermo al cartello dello stop e non aver fatto nulla per concorrere: è stata quella Ford Fiesta a venirgli addosso. Di fronte a tutto questo, il pubblico ministero Rossi ha chiesto un anno e due mesi di arresto, più 4 mila 500 euro di ammenda e la revoca del documento di guida.

Il difensore Nicolai ha puntato sul fatto che è passata quasi un’ora dall’accaduto e il valore rilevato è vicino alla soglia inferiore per cui ci potevano stare o l’assoluzione o il minimo della pena con i benefici di legge. Il giudice Scolozzi ha dato ragione all’accusa, abbassando solo di 500 euro l’ammenda, ma confermando tutto il resto.

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