Travolto da un albero sopra Lentiai, muore carabiniere in pensione

Il 61enne Nerino Zanella  è stato colpito violentemente al torace in un bosco vicino a Malga Garda

LENTIAI. Il tronco dell’albero lo ha colpito al torace. Un impatto violento, che lo ha ucciso sul colpo. È morto travolto da una pianta Nerino Zanella, 61enne di Lentiai. Carabiniere in pensione, dopo aver prestato servizio per anni nel Bergamasco, era tornato in Valbelluna dove viveva con la moglie.

Nel tempo libero aiutava i fratelli nelle piccole attività quotidiane e nei lavori boschivi. Ieri mattina si trovava nella zona di Malga Garda, sopra Lentiai. Precisamente in località Capitello di Garda, a 1200 metri di quota al confine tra le province di Belluno e Treviso. All’improvviso, attorno alle 10.30, un albero ha travolto l’uomo, colpendolo violentemente fra il torace e il bacino.

I soccorsi sono stati allertati dalle persone che si trovavano con Nerino Zanella. Il 118 ha inviato l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Feltre, per indicare all’equipaggio il luogo dell’incidente. Si tratta infatti di una zona impervia e c’era bisogno di qualcuno che la conoscesse perfettamente per fare in modo che i soccorsi fossero tempestivi. Sbarcati con un verricello di trenta metri tecnico di elisoccorso e medico e, subito dopo, infermiere e soccorritore feltrino, è stato purtroppo solamente possibile constatare il decesso di Zanella. Troppo gravi i traumi riportati nell’impatto con l’albero.

Ottenuto dalla magistratura il nulla osta per la rimozione, la salma è stata ricomposta e recuperata con il verricello, per essere trasportata fino alla strada e lì affidata al carro funebre e ai carabinieri. Si trova all’obitorio di Feltre, a disposizione dell’autorità giudiziaria, cui spetta il compito di decidere se eseguire l’autopsia.

Sul posto oltre al Suem e al Soccorso alpino c’erano i carabinieri della stazione di Mel e lo Spisal di Feltre, che ha effettuato i rilievi e si occuperà delle indagini trattandosi di incidente sul lavoro.

Nerino Zanella aveva 61 anni. Era in pensione, dopo aver trascorso una vita in divisa, nell’arma dei Carabinieri, anche nel Bergamasco. Persona schiva e riservata, gran lavoratore, la sua numerosa famiglia è conosciuta e stimata a Lentiai.

Un parente per qualche anno ha gestito il bar La Pesa. Da quando era tornato a Lentiai aiutava i fratelli. Uno di loro ha una ditta che si occupa di lavori boschivi.

Zanella faceva parte della sezione di Lentiai dei Volontari del sangue. L’anno scorso aveva ricevuto la medaglia d’argento, quella che si ottiene quando si raggiungono le trenta donazioni. «Si poteva sempre fare affidamento su di lui, quando c’era bisogno di sangue bastava chiamarlo e veniva subito», racconta il presidente della sezione, Alberto Gregorini. «Partecipava volentieri anche alle feste della sezione, che facciamo ogni tre anni, ci teneva ad esserci».

Affranto anche il sindaco di Lentiai, Armando Vello: «Sono veramente dispiaciuto, conoscevo Nerino Zanella e conosco i suoi fratelli, una famiglia numerosa e molto stimata in paese».

Il sindaco riflette anche sull’incidente che è costato la vita a Nerino Zanella: «Purtroppo si tratta di incidenti molto frequenti nelle nostre zone. Sono molto amareggiato per quello che è successo».

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