Tre albanesi autori dei furti negli alberghi
BELLUNO. Scendevano attraverso i boschi, piede di porco alla mano, e scardinavano finestre e porte di hotel, portando via casse e anche intere cassaforti. Poi venivano recuperati dal “palo” che li aspettava su una Xsara Citroen. Non li aveva fermati neanche la frana del 21 agosto sull’Alemagna, quando rubarono in hotel a S. Vito e fuggirono con un furgone, questa volta senza l’ausilio del “compare”.
Ora hanno nome e volto i membri della banda delle reception: tre albanesi, con precedenti penali, domiciliati in provincia di Bolzano. I carabinieri della Compagnia di Cortina, diretta dal maggiore Cristiano Rocchi, sono riusciti a tirare giù passamontagna e collant che celavano loro il volto immortalato dalle telecamere della sicurezza degli hotel razziati.
Furti seriali negli alberghi da Arabba a Misurina, passando per Cortina: tra questi anche il Menardi, il Franceschi. Ventidue colpi che avevano messo a ferro e fuoco un vasto territorio a cavallo del Falzarego e di là del Passo Tre Croci. Per i carabinieri non c’è dubbio: il trio è composto dagli albanesi K.I. di 41 anni, S.A. di 35 e K.M. di 23.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Roberta Gallego, hanno portato alla denuncia dei tre albanesi per concorso in furto aggravato continuato. A loro i militari della Compagnia ampezzana (con le stazioni dei territori interessati e il nucleo operativo) sono risaliti intrecciando i tasselli di indagini lunghe e laboriose, passate per le analisi dei video della sicurezza degli hotel in cui i tre sono stati ripresi, piede di porco alla mano; poi controlli sulle strade fino a una notte nei boschi di Arabba in cui li rincorsero: troppo presto, il colpo dovevano ancora farlo.
I raid. Erano iniziati alla metà di giugno con i furti negli alberghi di Livinallongo, Arabba e Passo Campolongo in particolare. E sono proseguiti da fine luglio a metà agosto a Cortina, Misurina, San Vito, Alleghe e Rocca Pietore, per un bottino di oltre 40.000 euro.
Azioni notturne. Più alberghi razziati anche in una sola notte, dove non c’era il portiere di notte: agivano in due e il terzo in Citroen li recuperava all’alba, a colpi avvenuti, lontano dagli obiettivi. Il trio cercava di evitare il più possibile il contatto fisico con proprietari, ospiti o dipendenti degli alberghi e quando erano disturbati si davano rapidamente alla fuga. I carabinieri di Cortina hanno accertato che la gang giungeva attorno alla mezzanotte a bordo dello stesso veicolo: due complici venivano lasciati a piedi in vicinanza di zone boschive a notevole distanza dagli obiettivi, a volte anche chilometri, mentre il terzo guidava l’auto in un’area di sosta il più defilata possibile ad attendere il segnale per il recupero. I due, coperti da calze da donna o passamontagna, muovendosi a piedi quasi sempre per boschi, arrivavano indisturbati agli alberghi da svaligiare, armati solo di un piede di porco: un infisso rotto ed entravano. Reception, aree bar, gli obiettivi definiti nei piani terra. Portavano via fondi cassa, contante, cassaforti quando ne trovavano da svitare semplicemente: se le mettevano sotto il braccio e le svuotavano in luoghi tranquilli dove le lasciavano. Abbandonavano anche arnesi da scasso e vestiti, nel posto di rendez vous col complice.
Telecamere e controlli su strada, anche nei boschi. I carabinieri sono riusciti a concentrare i sospetti sui tre albanesi con una serie di posti di blocco in strada, coinvolgendo anche i colleghi altoatesini e la polizia ampezzana. Ma hanno effettuato appostamenti anche nei boschi. Hanno registrato i passaggi notturni dei tre (che viaggiavano sempre scarichi), avvenuti con una frequenza sospetta in orari poco compatibili con chi vive e lavora a svariati chilometri di distanza. Quando chiedevano che ci facevano nelle zone fodome o ampezzane, si sentivano rispondere con motivazioni risultate non attendibili alla luce di accertamenti investigativi.
Ladri spregiudicati. Il 21 agosto, il gruppo di effrazione “operava” a S.Vito: la frana sulla Ss 51 aveva impedito il loro recupero da parte del complice, rimasto in attesa nelle vicinanze di Cortina. I due ladri non hanno avuto problemi a prendere un furgone di un hotel svaligiato per arrivare a Cortina una volta riaperta la statale (poi abbandonato a Zuel). Sempre i due, a metà agosto, si sono dati alla fuga nei boschi tra Arabba e il passo Pordoi, dopo essere incappati in uno dei posti di osservazione notturni organizzati dai carabinieri in quei giorni.
Cristina Contento
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