Tre alloggi a Feltre per aiutare i padri separati

L’Azienda feltrina lascia libera la sede in via Belluno: la palazzina ospiterà appartamenti per uomini soli in difficoltà

FELTRE. Due, al massimo tre appartamenti per far fronte all’emergenza abitativa di situazioni che stanno venendo avanti: sono quelli che l’Azienda feltrina servizi alla persona metterà a disposizione per l’area marginalità nella palazzina di via Belluno lasciata libera dagli uffici. E fra i nuovi poveri, il fenomeno dei maschi adulti o della terza età, colpiti dalla perdita del lavoro o reduci da un divorzio, con l’obbligo di erogare l’assegno di mantenimento, è un problema sul quale il Comune e la municipalizzata si stanno confrontando.

«Il problema dei padri di famiglia che magari hanno perso il lavoro o sono sottoccupati e devono erogare l’assegno di mantenimento dopo la separazione è un aspetto che ha cominciato a manifestarsi con urgenza negli ultimi anni», spiega Giovanni Pelosio, assessore alle politiche sociali. «Casi di uomini soli e privi di mezzi di sostentamento ce ne sono, eccome. Spesso l’incapacità di autosostentarsi è legata a una separazione o a un divorzio con figli a carico. L’uomo il più delle volte è indotto a lasciare la casa e a prendere una casa in affitto. Se a questo si aggiunge l’assegno di mantenimento da passare alla famiglia, è facile capire che una persona riesca a barcamenarsi con fatica. Se poi nel frattempo, come purtroppo succede da qualche anno a questa parte, il padre perde anche il lavoro, questo deve per forza ricorrere a un aiuto. Ma senza una casa e senza un lavoro ci sono anche tanti uomini che non sono mai stati sposati. O, ancora, ci sono uomini che restano vedovi e che perdono la voglia di vivere. Da qui la necessità di sostenerli. I tre appartamenti che saranno ricavati nella palazzina di via Belluno, saranno gestiti dall’Azienda servizi alla persona. Proprio perché le situazioni sono parecchie e variegate, dovrà essere fatto un regolamento per l’assegnazione delle case. Anche in base alle segnalazioni dagli assistenti sociali e dal territorio».

Di progetto di riconversione degli uffici di via Belluno in appartamenti protetti per persone sole e senza risorse (non solo finanziarie) e per persone che improvvisamente rischiano di finire sotto il ponte, si è cominciato a parlare nel 2011 quando l’allora consigliere regionale Dario Bond aveva detto che c’erano dei fondi di riparto regionale finalizzati allo scopo. Ma prima bisognava spostare gli uffici dell’azienda. Cosa che è stata fatta.

Nel frattempo il Comune ha effettuato dei sopralluoghi verificando che la riconversione non dovrebbe comportare spese insostenibili: l’articolazione degli spazi interni già configura, senza interventi strutturali invasivi, la realizzazione di tre minialloggi. Bilancio della municipalizzata permettendo.

Laura Milano

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