Tre Cime, bagni fuori uso: ressa in rifugio
La stagione estiva delle Tre Cime inizia all’insegna delle code. Non al casello stradale, ma ai bagni. In questi giorni le lamentele si sono succedute a ritmo frenetico, di fronte ad una situazione presto spiegata.
I bagni pubblici a ridosso del simbolo delle Dolomiti Unesco dapprima si sono presentati chiusi ai numerosi turisti che dal momento in cui la strada per accedere al parcheggio ha riaperto i battenti hanno preso d’assalto il sito; poi, una volta aperti, si sono trasformati presto in una latrina indecente a causa della mancanza di acqua, tanto da costringere gli addetti ad una frettolosa, nuova chiusura.
Tutto questo ha generato “a cascata” diversi disagi al vicino rifugio Auronzo che gli stessi turisti hanno preso d’assalto non tanto per consumare, ma per usufruire dei bagni interni. Dal Comune di Auronzo assicurano che la situazione dei bagni pubblici alle Tre Cime verrà normalizzata in brevissimo tempo ma nel frattempo la polemica deflagra a suon di fotografie scattate dagli stessi, indispettiti, turisti.
In questo contesto a calcare la mano su una situazione definita «imbarazzante per il nostro paese che chiamiamo delle Tre Cime quando ci fa comodo» è la minoranza di Auronzo Viva: «È questo che meritano le Tre Cime, patrimonio mondiale dell’umanità? Non basta mettere quattro tabelle Unesco, si devono dare servizi adeguati», tuona l’opposizione in un comunicato, che prosegue chiamando in causa il casello della strada delle Tre Cime, rinominato “la casetta del vin brulé”. «Non si può accettare. Capiamo fino ad un certo punto le lungaggini burocratiche, ma a tutto c’è un limite. Ormai è passato quasi un anno dalla accidentale distruzione del casello, crediamo si sarebbe potuto e dovuto risolvere il problema. Teniamo a precisare, come gruppo di minoranza, ancora una volta e se non fosse chiaro a tutti, che non ci divertiamo a criticare l’operato di chi ci amministra, che non siamo gufi come qualcuno ha detto, ma solo che teniamo al nostro paese; e, quando la situazione diventa insostenibile, è un dovere fare sentire la nostra voce. Abbiamo sorvolato, in attesa di chiedere delucidazioni in consiglio, sul come mai i parcheggi di Misurina fossero stati trascurati e lasciati senza pedaggio da metà maggio a metà giugno con una perdita che qualcuno crederà irrisoria ma che secondo noi non lo è. Le Tre Cime dovrebbero essere il fiore all’occhiello del nostro comune, dovrebbero essere la vetrina di Auronzo, il biglietto da visita; e invece spesso ci lamentiamo di come vengono utilizzate dai nostri vicini, che intelligentemente sanno farle “fruttare” ma che sanno anche rispettarle. Siamo di fronte ad una incapacità totale di affrontare le situazioni e questa delle Tre Cime, anche a fronte degli aumenti del pedaggio dello scorso anno e del grosso avanzo di amministrazione, è una situazione vergognosa». –
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