Tre Cime Bike, in sella tra guadi e foreste
Domani l’inaugurazione del percorso che attraversa anche i due laghi In piano da Auronzo a Somadida, poi pendenze del 15% fino a Misurina
AURONZO . Immaginatela così: i due laghi Santa Caterina e Misurina alle estremità ed una lunga lingua bianca di ghiaia finissima che li unisce correndo veloce tra le vette più caratteristiche dell’alto bellunese a partire dalle Tre Cime.
La nuova pista ciclabile Auronzo-Misurina si presenta come il giusto mix tra ingegno umano ed esaltazione paesaggistica. Prende il nome di Tre Cime Bike ma anche ciclabile dei laghi.
La prima annotazione che balza all’occhio osservandone la fisionomia risulta quasi scontata: mille metri di dislivello racchiusi in trenta chilometri sono tanti e ne limitano la fruibilità. In realtà, proprio per questo motivo, la pista si presenta in una doppia veste: i primi quindici chilometri che dal centro di Auronzo permettono di raggiungere la frazione di Palus San Marco e, poco più avanti, la foresta di Somadida sono quasi pianeggianti con un dislivello minimo e quasi impercettibile.
Un fondo facilmente pedalabile da famiglie con bambini al seguito in un contesto suggestivo caratterizzato dalla fitta vegetazione.
Da Somadida la musica cambia in maniera decisa: subentra sulla scena la salita con punte che raggiungono pendenze del 15% anche se per poche centinaia di metri. La fatica si fa sentire ed in mancanza di un’accettabile preparazione atletica, l’unica alternativa valida per raggiungere Misurina è il ricorso alla pedalata assistita particolarmente in voga negli ultimi tempi tra gli appassionati della bicicletta. Presentazione sommaria questa, incentrata attorno a due step.
Nel mezzo però c’è molto altro a partire da alcuni aspetti che mettono in risalto la pista ciclabile Auronzo-Misurina nei circuiti cicloturistici internazionali: il fondo ghiaioso si presenta praticamente perfetto. Un particolare questo che, insieme alla sicurezza, rappresenta l’esigenza primaria di un cicloturista alle prese con la scelta di una nuova destinazione. A proposito di sicurezza va segnalato come la Auronzo-Misurina non presenti neanche un attraversamento stradale. Zero rischi di venire a contatto con le macchine, cosa che ad esempio accade frequentemente lungo la pista ciclabile delle Dolomiti o lungo la San Candido-Lienz.
Detto degli aspetti principali, una pedalata effettuata in anteprima rispetto all’inaugurazione di domani ha permesso di svelare una lunga serie di apprezzabili dettagli: partendo da Auronzo il vero “chilometro zero” si trova in località Taiarezze alla partenza degli impianti di monte Agudo dove è possibile noleggiare le bici. Una e-bike di ultima generazione è vivamente consigliata. Da Taiarezze a ponte Argentiera si pedala costantemente sulla riva del fiume Ansiei guadando quattro affluenti provenienti dalle valli attigue: Muri, Giralba, Gravasecca e Marzon.
I guadi vengono tenuti costantemente sotto controllo dai mezzi comunali soprattutto in caso di maltempo. A tal proposito tutte le opere di manutenzione della pista ciclabile sono a carico del Comune di Auronzo anche se si tratta di interventi ordinari che non prevedono esborsi economici extra. Lungo il tragitto una decina di tabelle indicano costantemente località, chilometri percorsi, chilometri restanti ed altimetria. Perdersi o disorientarsi è impossibile. A metà strada ci sono poi un punto ristoro ed un’officina. Il ristoro è stato realizzato all’interno dell’azienda agricola Pralongo che due anni fa ha avviato un’attività ricettiva proprio sulla spinta della nuova pista ciclabile. Da Palus San Marco in avanti la strada sale impegnando gambe e fiato.
In località Val Bona siamo alle porte dei 1. 400 metri d’altezza quando si sconfina brevemente sul territorio di Cortina. Qui le Regole d’Ampezzo nei prossimi giorni provvederanno a rimettere in piedi un ponte in legno cancellato dall’ondata di maltempo di inizio agosto. Le pendenze massime sono concentrate in questo tratto fino al bivio col passo Tre Croci dove si spalanca davanti agli occhi un cavalcavia che di fatto rappresenta la porta verso Misurina. Sono concentrati qui gli ultimi interventi effettuati, conclusi ad inizio estate, che ne hanno sancito il completamento. L’arrivo a Misurina regala una vista mozzafiato: la ciclabile si immette sul secondo anello del lungolago versante Col De Varda. Uno sguardo verso l’orizzonte e le fatiche spariscono lasciando spazio all’estasi. Il rientro in discesa richiede molta attenzione nei primi chilometri, poi solo tanta adrenalina.
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