Tre Cime di Lavaredo: seppellita l’ascia di guerra

Una grande festa dell’amicizia tra Auronzo e Dobbiaco dopo le polemiche sull’appartenenza della “trinità” delle Dolomiti



Una grande “festa dell’amicizia” delle popolazioni di Auronzo e di Dobbiaco, tutti insieme, alla forcella delle Tre Cime di Lavaredo, sul confine tra i due Comuni.

È l’impegno che quest’oggi sanciranno la sindaca Tatiana Pais Becher e il suo collega di Dobbiaco, Guido Bocher. Acqua passata, dunque, le polemiche sull’appartenenza della “trinità” delle Dolomiti. «Polemiche», ricorda Pais Becher, «che non riguardavano nemmeno Dobbiaco, ma altri Comuni dell’Alta Val Pusteria che ci avevano rubato l’identità».

Sempre ottimali, invece, le relazioni tra Auronzo e Dobbiaco, ormai da lunghi anni.

La cerimonia che ricorda la prima scalata alla Cima Grande delle Lavaredo si terrà al rifugio Locatelli, in territorio di Dobbiaco. Ma il sindaco Bocher non solo ha invitato ma ha preteso la presenza di Pais Becher, che parteciperà pure alla “prima” del film di Reinhold Messner, questa sera al Palaghiaccio di Dobbiaco. Bocher e Pais Becher si incontreranno già alle 8. 30 di questa mattina al rifugio Auronzo e poi si incammineranno, fascia tricolore sulle spalle, fino al Locatelli. Pais Becher, di ritorno, alle 15 prenderà parte alle iniziative del CAI sul versante auronzano delle Tre Cime.

«Il confine corre proprio sulla vetta», specifica Pais Becher, « Dobbiaco vanta le pareti nord, noi l’intero schienale. Presto», anticipa la sindaca, «apporemo anche noi sulla carta intestata del Comune la dicitura “paese delle Tre Cime” senza l’articolo determinativo “il”, come da qualche tempo sta facendo Dobbiaco. Ma è a ben altri obiettivi», insiste il sindaco, «che insieme puntiamo».

Dalla “festa dell’amicizia” alle piste ciclabili, passando per le iniziative di promozione delle “montagne più belle al mondo”: queste, appunto.

L’altro ieri, ad esempio, c’è stato un incontro molto importante, dal tema delicato, di cui Pais Becher non vuol fare alcuna anticipazione, «ma che», si limita a dire, « segnerà il futuro delle relazioni tra i due paesi». In cantiere, già per la prossima primavera, Auronzo e Dobbiaco hanno la realizzazione della sospirata ciclopedonale tra Misurina e Carbonin, di cui resta da definire soltanto l’innesto nella Cortina-Dobbiaco. L’opera diventerà una realtà con i fondi dei Comuni di confine. C’è il passaggio delicato sotto il monte Piana, che in più occasioni ha “eruttato” delle frane, ma la società “Veneto Strade” ha ultimato proprio in questi giorni le ricognizioni, anche attraverso il drone, del versante a rischio, allo scopo di poterne programmare la bonifica. Intanto, dall’altra parte, e cioè tra Misurina ed Auronzo, è tornata pienamente attiva la ciclabile, molto frequentata dagli appassionati della mtb, che era stata gravemente danneggiata da Vaia.

«Ci sono, per la verità, delle opere di consolidamento da fare», conferma Pais Becher, « abbiamo a disposizione 400 mila euro e quanto prima i lavori saranno cantierati. La percorrenza, in ogni caso, è garantita».

Oggi, dunque, la festa per i 150 anni della prima arrampicata alla Grande. Essendo le Tre Cime patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco, Auronzo e Dobbiaco stanno anche immaginando una specifica promozione a livello mondiale di questo sito così unico. I due sindaci sono pronti, al riguardo, a raccogliere tutti i suggerimenti che oggi arriveranno dagli alpinisti e dalle altre autorità presenti al Lacedelli. Magari – concludono i due amministratori – con proposte che vengano incontro alle attese dei bambini, scritte e depositate nella “capsula del tempo” che sarà installata oggi in faccia alle Tre Cime. —



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