Tre eccellenze per rilanciare il territorio
BELLUNO. Un “Distretto culturale evoluto” che avrà come cardini tre eccellenze della provincia di Belluno, famose in Italia e all'estero: le Dolomiti, riconosciute Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco; Tiziano, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, conosciuto e ammirato in ogni angolo della Terra; gli occhiali, sinonimo del Made in Italy, di creatività e bellezza.
Tre elementi su cui realizzare progetti per il rilancio del territorio provinciale. L’iniziativa è stata ideata da Confindustria Belluno Dolomiti, che vede accanto a sé in quest’avventura altri enti, in primis la Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore e la Fondazione Unesco.
La presentazione ufficiale ieri a Milano, nell’ambito di Mido, la più importante fiera internazionale dell'occhialeria. Cultura, ambiente e manifattura, dunque, per lo sviluppo sostenibile e inclusivo della montagna bellunese.
Il “distretto culturale evoluto” è già stato ufficialmente riconosciuto, con una delibera di giunta, dalla Regione Veneto, oltre che condiviso con il ministero degli Esteri («un modo di promuovere il Paese che condividiamo pienamente», ha scritto in una lettera la Farnesina) e con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
«Il distretto è stato costituito. Ora il nostro obiettivo è diventare operativi quanto prima», sottolinea Lorraine Berton, presidente Sipao e delegato all'internazionalizzazione di Confindustria Belluno. «Nei prossimi due mesi formeremo un gruppo di lavoro composto dalla nostra associazione, dalla Fondazione Tiziano e dalla Fondazione Unesco. Ci sarà anche un comitato scientifico. Suddivideremo poi le competenze per redarre dei progetti. Andando poi, ovviamente, a cercare fonti di finanziamento: a livello europeo, regionale, fondi ex Odi, da parte delle stesse imprese».
«Sosterremo con tutte le nostre forze quest'iniziativa», dichiara Maria Giovanna Coletti, alla guida della Fondazione Tiziano, «perché dobbiamo mettere insieme ambiente, paesaggio e il patrimonio storico d'eccellenza per costruire un sistema che favorisca il rilancio della nostra provincia, prendendo anche a modello i paesi del Nord Europa, che rappresentano un vero punto di riferimento».
Qualche idea sul tavolo c'è già: «Eventi che attraggano turisti; iniziative che coinvolgano i nostri operatori del turismo; progetti che creino nuovi posti di lavoro, puntando sui giovani e sulla nascita di attività legate a manifattura e cultura», dice ancora Berton. «Ora si tratta di confrontarsi e stilare su carta delle progettualità concrete».
«Ci auguriamo che il progetto crei le condizioni per una maggior competitività del territorio e delle imprese, con un orientamento all'eccellenza, all'innovazione e alla creatività», fa eco l'assessore regionale Cristiano Corazzari.
«Le imprese che investono in cultura e creatività registrano performance migliori in termini di fatturato e di export», fa presente Cirillo Marcolin, presidente Anfao, «la cultura può incrociarsi con l'innovazione tecnologica e la green economy, valorizzando il patrimonio storico e artistico che troviamo in tutti i territori italiani, dove si realizzano quei prodotti artigianali e industriali che portano in sé il valore della bellezza e della cultura dei luoghi».
Da parte sua Renzo Iorio, del Gruppo tecnico “Cultura e Sviluppo” di Confindustria, ha evidenziato come «la cultura debba essere valorizzata sempre più nella sua capacità di essere motore di crescita e volano di sviluppo nei territori oltre che indispensabile elemento identitario intorno al quale rinsaldare un concreto legame sociale».
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