Trend pesantemente negativo per il lavoro nel Bellunese

BELLUNO. È della provincia di Belluno la peggiore performance veneta prevista per il primo trimestre di quest’anno nel campo dell’occupazione. Lo rileva l’indagine Excelsior di Unioncamere nazionale....
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL
20051129 - ROMA - ECO : OCSE: ITALIA; BENE L' OCCUPAZIONE, MA SERVONO ALTRE RIFORME..Un lavoratore metalmeccanico in una fabbrica di Bologna in un'immagine di archivio dell' 8 luglio 2005. ..L' Ocse esprime una valutazione positiva sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, che riflette fra l' altro la messa in regola continua degli immigrati ed il completamento dell' ultima fase delle riforme in questo settore. Per il 2006 e il 2007, peraltro, e' atteso un rallentamento, dal momento che non sono in cantiere ulteriori novita' normative, finalizzare a stimolare la crescita degli occupati...GIORGIO BENVENUTI-ARCHIVIO / ANSA / PAL

BELLUNO. È della provincia di Belluno la peggiore performance veneta prevista per il primo trimestre di quest’anno nel campo dell’occupazione. Lo rileva l’indagine Excelsior di Unioncamere nazionale. Infatti, secondo le previsioni, il saldo tra assunzioni e uscite dal mondo del lavoro presenterà ancora un segno meno molto pesante: -670. Questo dato è il risultato tra le 820 entrate e le 1490 uscite per scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi. Le altre province venete a parte Padova (che ha un saldo negativo -430) invece sono tutte positive e così pure il trend veneto parla di +860 unità.

Le opportunità di lavoro. In provincia i contratti attivati nel primo trimestre del 2015 saranno 820, meno della metà rispetto al trimestre precedente, con un decremento in controtendenza rispetto all’andamento che si prevede a livello nazionale. Ad avere le maggiori possibilità di lavoro sono i contratti atipici (+19%) soprattutto legati ai lavori stagionali.

In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno 540 (il 65% dei contratti totali), mentre i contratti atipici saranno 290 (il 34%). Il 54% delle 540 assunzioni, come evidenzia Excelsior, saranno a tempo determinato e si concentreranno per il 55% nel settore dei servizi e per il 57% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Nel 58% dei casi le assunzioni saranno rivolte a candidati in possesso di un’esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore. Ma resta ancora bassa la percentuale di contratti rivolti ai giovani, a chi ha meno di 30 anni (23%). I settori più interessati da queste assunzioni saranno per il 27% quello metalmeccanico e dell’elettronica, per il 17% il turismo e la ristorazione.

Il sindacato. Di fronte a questi dati, i sindacati ribadiscono che «non siamo ancora fuori dalla crisi se non si intraprenderanno misure consone e non si tornerà a puntare sui contratti a tempo indeterminato», dice Ludovico Bellini, segretario della Cgil. «Si dimostra che la flessibilità in entrata e in uscita non risolve il problema della disoccupazione. Dovremo continuare la nostra battaglia per dire sgravi al costo del lavoro, intervenire anche sulla parte fiscale dei lavoratori e delle aziende, così si incentiva le persone ad assumere».

«Bisogna assolutamente cercare di intervenire per facilitare l'occupazione con modalità e strumenti diversi», dice anche Anna Orsini, segretaria aggiunta della Cisl. «Bisognerà aspettare 4-5 mesi per capire se i nuovi provvedimenti del governo riusciranno a convincere gli imprenditori ad assumere, nel frattempo bisogna facilitare l'occupazione e distribuire il lavoro che c'è, utilizzando di più i contratti di solidarietà». (p.d.a.)

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