Treni, da dicembre cambio obbligato sulla Belluno-Padova

Con l'orario invernale Trenitalia avvierà la corsa per Treviso con coincidenza a Montebelluna Utenti allarmati: «C’è il rischio che alla lunga il servizio venga affidato ai bus»
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto
Belluno, 10 dicembre 2007. Alla stazione di Belluno arriva il nuovo servizio navetta di trenitalia Il Minuetto

BELLUNO. Nuovi disagi per i pendolari dei treni. Arriveranno con il nuovo orario invernale che andrà in vigore dal 13 dicembre. Trenitalia sta infatti pensando di introdurre la rottura di carico anche per la tratta Belluno-Padova. In poche parole, coloro che prenderanno il treno da o per Padova dovranno obbligatoriamente cambiare a Montebelluna.

Con l'entrata in vigore dell'orario cadenzato era stato introdotto il cambio obbligatorio a Conegliano per la tratta Belluno-Venezia, da dicembre, quindi, potrebbe esserci il cambio anche sulla tratta tra le Dolomiti e la città del Santo.

La corsa che i pendolari dovranno prendere sarà la Belluno-Treviso, con il cambio appunto a Montebelluna; qui ad attenderli ci sarà la coincidenza per Padova. Il tempo per passare da un convoglio all'altro, per quel che è dato sapere, sarà di soli cinque minuti, ma per evitare problemi in caso di ritardi, Trenitalia starebbe pensando di anticipare di 14-15 minuti tutte le corse da e per Padova. E così il primo convoglio per Padova da Belluno sarebbe anticipato dalle 4.48 alle 4.34; quella successiva dalle 5.48 alle 5.34. Una levataccia che non sarà gradita ai pendolari, costretti ad alzarsi in piena notte.

Una manovra che Trenitalia ha in mente per risparmiare sul carburante e sul personale (si teme che qualche posto possa saltare). I convogli utilizzati per questa nuova tratta saranno simili a quelli che oggi fanno la spola tra Belluno e Conegliano, ma saranno recuperati anche i vecchi treni diesel.

Dagli utenti di questo percorso arriva un'alzata di scudi sul nuovo orario. «A parte il notevole disagio che questi anticipi di orario comporteranno per tutti noi, andremmo incontro, se questo dovesse avverarsi, a un aumento dei tempi di percorrenza. Ma c’è di più: molti pendolari del Feltrino, infatti, preferiranno andare direttamente in auto a Montebelluna per prendere il treno piuttosto che rimanere schiacciati come sardine da Cornuda a Montebelluna», dice Lucio D'Alberto dell'associazione Binariquotidiani, che avanza anche un altro timore: «Non vorrei che l’anticipo di un quarto d'ora dell'orario, prefiguri l'entrata in scena delle corriere. Ciò sarebbe deleterio e porterebbe sempre di più a una disaffezione verso il treno. Una cosa simile si sta già facendo sulla Bassano del Grappa-Padova, dove negli orari di punta la tratta è coperta dai treni, mentre nelle ore di morbida ci sono le corriere».

D'Alberto è perplesso anche per il cambio a Montebelluna: «Perché quelli di Trenitalia non hanno pensato di farlo qualche chilometro dopo? In questo modo avrebbero sfruttato appieno la linea a binario unico e a carburante che finisce a Castelfranco e poi avrebbero usufruito dell'incrocio di tre linee esistenti: la Bassano-Venezia, la Padova-Belluno e la Vicenza-Treviso. A mio parere», conclude l’esponente di Binariquotidiani, «questo è soltanto il primo passo verso il nuovo sistema di trasporto integrato, che vedrà spopolare il trasporto su gomma, alla faccia del rispetto dell'ambiente e dei minori tempi di percorrenza».

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