Treni di nuovo in funzione ma la biglietteria non va

CALALZO. «Le biglietterie automatiche in stazione non funzionano. Se è una mossa per far viaggiare tutti gratis per poi dire che non sale nessuno, meglio dirlo subito». Luca De Carlo, sindaco di Calalzo, non ha parole di riguardo per Trenitalia. Domenica pomeriggio ha atteso, alle 18.42, il primo treno dopo la sospensione per il cantiere di consolidamento della tratta Calalzo-Vittorio Veneto.
«Siamo qui per ringraziare Rfi e Trenitalia» ha commentato il sindaco, constatando, fra l’altro, che erano numerosi i passeggeri in arrivo; un buon segnale, di domenica pomeriggio. Ma s’infuria, il pubblico amministratore guardandosi intorno. Ha constatato, insieme ad altri (i volontari del Comitato dei pendolari) che la biglietteria automatica è fuori uso. E lo è da quando, in giugno, i treni sono stati sospesi. «Può capitare per un giorno, anche per due, ma se la chiusura prosegue per un mese, vuol dire che le Ferrovie non si sono neppure accorte del disagio, tanta è l’attenzione che prestano a Calalzo».
È vero, in stazione opera il barista, ma ha tutt’altro da fare che vendere tagliandi. I quali si possono recuperare una volta saliti sul convoglio, cercando il controllore. Ma pure questi si trova in difficoltà se deve staccarne decine. «L’aspetto più preoccupante, in una stazione ferroviaria che è la porta delle celebrate Dolomiti dell’Unesco» insiste De Carlo, «è l’assenza totale di informazioni. Non c’è nessuno a cui ci si possa rivolgere, se non sempre a lui, il barista tuttofare che, in queste condizioni, ha il merito di non perdere la pazienza».
Bene, comunque, le opere di consolidamento della linea ferroviaria. L’investimento sta a testimoniare, secondo l’interpretazione del sindaco, che l’azienda ferroviaria non intende dismettere la linea. Male, invece, il servizio, soprattutto nel pieno di una stagione turistica che promette grandi numeri, dopo le estati di crisi che abbiamo avuto. Forte, dunque, la sollecitazione alle Ferrovie ad intervenire immediatamente risolvendo le diverse situazioni di disagio.
Ieri, per la verità, è stato il primo giorno di lavoro effettivo dei treni. E ieri mattina, immancabilmente, non sono mancate le difficoltà, però sulla tratta tra Ponte nelle Alpi e Conegliano. «Il primo treno da Belluno (il 5628 delle 6:16) che ha riaperto la linea è arrivato a Conegliano con un quarto d’ora di ritardo causa la rottura di un passaggio a livello prima di entrare nella città del Cima» fanno sapere i pendolari del comitato "Il treno dei desideri", «i pendolari e i viaggiatori provenienti dall’alto trevigiano e dal bellunese che dovevano proseguire verso Venezia o verso Udine sono stati costretti a subire subito, fin dal primo giorno di riapertura della linea, un forte disagio tanto che qualcuno, non senza poca ironia, ha rimpianto i giorni scorsi nei quali il trasporto avveniva con autobus sostitutivi».
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