Treni, la Provincia sapeva del cambio anche per Padova
BELLUNO. «Del cambio a Montebelluna per i pendolari diretti a Padova me ne aveva parlato qualche tempo fa il dirigente di Trenitalia, Tiziano Baggio: una decisione che dovrà essere portata al vaglio della Regione e sulla quale, non appena sarà definitiva, mi confronterò con gli altri sindaci». Così il vice presidente della Provincia, Roberto Padrin, commenta la notizia della rottura di carico prevista con il nuovo orario ferroviario che andrà in vigore da dicembre. Il cambio a Montebelluna significa non solo un anticipo di un quarto d’ora sull’orario di partenza rispetto ad oggi, con un conseguente allungamento del tempo di viaggio, ma anche ulteriori disagi per i pendolari.
«Prima di esprimere un parere», dice Padrin, «voglio capire la frequenza di chi va a Padova e i disagi che seguiranno per il cambio. Anche perché», prosegue il sindaco di Longarone, «all’interno di questa scelta rientra una serie di migliorie che da tempo stiamo chiedendo. Mi riferisco all’arrivo di nuovi treni e un servizio più adeguato. Non è possibile, infatti, che la tratta Montebelluna-Belluno abbia una media di 6-10 guasti al mese. Entro il 2016 vogliamo il cambio del parco mezzi. Inoltre, abbiamo chiesto che vengano aggiunte delle fermate ai normali percorsi. Ma si è anche parlato dell’elettrificazione della linea Conegliano-Vittorio Veneto e, perché no, anche di quella fino a Montebelluna e delle possibili novità da introdurre sulla Venezia-Calalzo».
Certo è che intervenire quando la cosa è definitiva suona un po’ stonato. È il pensiero di Quinto Piol, segretario dell’Unione comunale del Pd, che parla di un «colpo mortale per il futuro del trasporto ferroviario bellunese».
Una preoccupazione condivisa da tutto il Pd, che ieri in consiglio comunale ha presentato una domanda di attualità. «Altro che il potenziamento verso nord recentemente sbandierato da Zaia», dice Piol, «si sta andando verso lo smantellamento di un servizio vitale per il nostro territorio. Già tolti i treni diretti per Venezia, ora si vogliono eliminare quelli diretti per Padova, con ulteriore allungamento dei tempi di percorrenza. Se andasse in porto questa manovra, sarebbe vergognoso, a dir poco inaccettabile. Solo sette anni fa la Provincia aveva ottenuto il finanziamento per l'aggiunta di due coppie di corse “veloci” Belluno-Padova (sotto i 100 minuti) vanificato dallo sciagurato intervento notturno, in sede di approvazione del bilancio, di un consigliere regionale bellunese. Gli amministratori intervengano subito duramente nei confronti di Trenitalia e Regione».
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