Treni: odissea per i pendolari bellunesi, Bond protesta
Mattinata da incubo per i viaggiatori diretti a Venezia costretti a scendere da un convoglio e a salire su un altro già affollato. "Bisognerà risarcire le vittime dei disservizi" dice il consigliere regionale
BELLUNO. ''Tutti giù per terra nel bel mezzo della corsa. Questa mattina, il viaggio di molti pendolari bellunesi e trevigiani è stato un'autentica odissea''.
A segnalare l'ennesimo episodio di cattivo funzionamento del trasporto ferroviario è il consigliere regionale Dario Bond (Pdl) che si impegna ad attivarsi ''perché in casi di questo genere venga restituito parte dell'abbonamento''. ''Il treno regionale 5741 partito alle 6,58 da Belluno e diretto a Venezia - precisa - si è fermato alla stazione di Treviso. Qui i passeggeri sono stati invitati a scendere e attendere un nuovo treno sostitutivo sul binario tre. Molti pendolari, non vedendo il mezzo, hanno invece deciso di prendere il primo treno utile, ovvero il 5678, partito da Belluno alle 7,32 e in arrivo di lì a pochi minuti sempre a Treviso''.
''E' stato un assalto; sul treno in arrivo dalla città del Piave, già pieno di utenti saliti anche a Vittorio Veneto e Conegliano, si sono riversati in decine - racconta -. Ai passeggeri abituali di Treviso, si sono aggiunti infatti quelli della Valbelluna, di Feltre e del Montebellunese. Il tutto, in due sole carrozze''.
Precisando che non sono state date spiegazioni sul perché di questo disservizio, il consigliere Bond annuncia di aver segnalato l'episodio all'assessore regionale Renato Chisso e di essere pronto a rifarlo ogni qualvolta sara' necessario. Bond pensa anche a una forma di risarcimento per i pendolari. ''Ci sono dei meccanismi - rileva - che consentono la restituzione di parte dell'abbonamento. E' una questione da approfondire''.
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