Treni, pendolari e Puppato in pista
BELLUNO. Non si placano le polemiche attorno al nuovo orario ferroviario al via dal 13 dicembre. A chiedere il ripristino della linea diretta Belluno-Padova ci sono il comitato Apples –Alta Padovana Pendolari Lavoratori e Studenti e la senatrice Laura Puppato che ha scritto a tutti i sindaci invitandoli a fermare il progetto.
I pendolari. «L’orario invernale porterà ad un intervento peggiorativo sia sulla tratta Bassano del Grappa-Padova, che sulla Padova-Belluno», precisano i pendolari che si dicono contrari «ad ogni ipotesi che preveda di non mantenere il collegamento diretto tra Belluno e Padova, con disagevoli cambi per i viaggiatori a Montebelluna, affermando altresì pieno sostegno alle ragioni manifestate sul tema dai sindaci del Bellunese». Inoltre, evidenziano come «sulla linea Bassano-Padova risulta sparito il treno regionale 5925 che, nei giorni feriali dal lunedì al venerdì, parte da Bassano alle 8.40 e arriva a Padova alle 9.44: treno molto utilizzato dagli universitari e dai turisti che dal Bassanese si spostano a Cittadella, Camposampiero e Padova». Apples chiede, quindi all’assessore regionale, Elisa De Berti e alla direzione di Trenitalia «di mantenere il regionale 5925 delle 8.40, di anticipare la partenza dell’autobus sostitutivo alle 6, poiché la fascia oraria dalle 6 alle 10 è ad altissima frequenza di viaggiatori e di impegnarsi sia per aumentare lo stanziamento regionale a bilancio per il trasporto ferroviario. E di farsi promotore per la realizzazione dell’abbonamento e biglietto unico integrato tra Trenitalia e le aziende tramviarie venete».
Puppato. «Ho inviato a tutti i sindaci dei comuni interessati, ai sindacati e alle associazioni di categoria, una lettera per invitare ad azioni comuni contro la scellerata decisione di rompere in due linee la tratta ferroviaria Belluno-Padova, scelta che finirà per declassare, emarginandoli, i territori a nord di Montebelluna e Castelfranco Veneto, ovvero una zona che ha già dimostrato potenzialità enormi, ora definitivamente frustrate da una evidente incapacità di pianificarne la mobilità», spiega Laura Puppato, che era presente a fine novembre alla manifestazione di Feltre. «L’inserimento di un cambio obbligatorio sarà un danno importante per i cittadini e le realtà economiche del territorio che si vedranno costretti ad incrementare l’utilizzo del mezzo privato, e aumenterà i disagi di studenti, lavoratori e anche turisti. Una sottovalutazione del forte impatto sociale ed economico che non possiamo accettare supinamente. Le arterie che dalle provincie di Belluno e di Treviso si dirigono verso Padova, sono già oggi spesso bloccate dal traffico. Se non si è in grado di comprendere questo, ogni ragionamento è inutile, in Veneto non c’è alcuna progettazione e non c’è alcuna visione del futuro e particolare è il fatto che non si consideri neppure il danno che si crea al settore turistico di aree in forte espansione come il Primiero, il Feltrino e la stessa Sinistra Piave o la splendida Pedemontana Veneta. Mi rendo disponibile ad un incontro con lo stesso Ministro Del Rio, per valutare aiuti possibili, dopo aver sentito la Regione come intenda rimuovere questa sciagurata, irresponsabile decisione».
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