Trenino, pedaggi e park: così si limita l’impatto
A piedi o con il trenino in estate, con gli sci percorrendo il Giro della Grande Guerra e palestra ideale per gli appassionati di ice clymbing, le arrampicate su ghiaccio, in inverno, i Serrai di Sottoguda sono accessibili e gettonati praticamente tutto l'anno. Ma senza le auto. I primi esperimenti di chiusura della strada, che una volta era via di transito per il Passo Fedaia, cominciarono agli inizi degli anni '90. Finché non fu trasformata totalmente in area pedonale. Nel 2003 l'allora amministrazione comunale realizzò un impianto di illuminazione con dei faretti inseriti nel manto stradale. Solo una decina di anni fa però si cominciò a "sfruttarli" turisticamente con l'ormai famoso "trenino dei serrai", che cominciò a scarrozzare frotte di turisti lungo i 2 chilometri di rocce a strapiombo.
Tre anni fa il Comune di decide di spingersi ancora più avanti e istituisce un pedaggio per accedere anche a piedi ai Serrai. La decisione scatena diverse reazioni. Qualcuno prevede che questo farà scappare definitivamente i turisti. Cosa puntualmente smentita dai fatti. Da allora l'incremento delle visite è stato esponenziale tanto che a luglio ed agosto i pochi parcheggi a disposizione sono strapieni e la viabilità attraverso il paese di Sottoguda in alcuni periodi va al collasso. Servono nuovi parcheggi e limitazioni su quelli esistenti. Così da quest'anno via libera alla sosta a pagamento con disco orario mentre nella vicina frazione di Pian cominciano i lavori per nuovi posti auto. Da poco il Comune ha approvato anche un progetto per migliorare l'area di accesso ai Serrai: è prevista la realizzazione di una nuova biglietteria e di servizi igienici. Nel contempo tutta l'area viene dichiarata riserva naturale. Il "sistema Serrai" funziona. Ma a sostenerlo devono esserci anche gli operatori turistici.
"Il primo giugno noi eravamo aperti - spiega Ilaria Pezzè, che con il marito Massimo gestisce il trenino dei Serrai. "Ma in tutta la valle i locali e gli alberghi, eccetto qualche raro caso, erano tutti chiusi. Ben venga perciò il borgo più bello d'Italia se questo porterà aperture più lunghe."
I Serrai, con l'incedere tortuoso del torrente Pettorina, si estendono per circa 2 chilometri con pareti a picco alte centinaia di metri con poco spazio tra l'una e l'altra. Si possono visitare sia partendo da valle e salendo verso Malga Ciapela, sia provenendo dal versante opposto scendendo verso Sottoguda. In entrambi i sensi lo spettacolo che si presenta di volta in volta è incantevole; uno per tutti la splendida cascata di Franzei, che quando è ben alimentata arriva a lambire la strada. Lungo il cammino si incontra la piccola chiesetta di S. Antonio e più avanti la statua della Madonna dei Serrai posta in una grotta naturale.
Da sempre i Serrai sono stati fonte inesauribile di miti e leggende, la più famosa è quella di Re Ombro che narra come il sovrano abitasse nella gola protetto da portoni d' oro massiccio posti all' accesso.
Anche gli uomini hanno inciso in queste rocce segni del loro passaggio; si possono tuttora scorgere i fori praticati sulle pareti per fissare i tronchi di larice, messi a primavera per costruire i ponti della strada che serviva per portare il bestiame al pascolo o per portare il fieno a casa.
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