Treno delle Dolomiti 400 mila euro per fare lo studio
BELLUNO. Il Fondo guarda anche al turismo. Settore che viene finanziato con risorse importanti per le annualità 2013-2018. Quattrocento mila euro, ad esempio, serviranno per progettare lo studio di fattibilità per il Treno delle Dolomiti. «Vogliamo arrivare, fra due anni, a sapere se questo progetto si può fare oppure no», spiega l’onorevole Roger De Menech.
I soldi, in questo caso, saranno dati alla Provincia di Belluno, che poi li girerà ai soggetti che si occuperanno dello studio di fattibilità. Per la parte nord, il collegamento fra Calalzo, Cortina e Dobbiaco, 200 mila euro saranno dati alla Regione Veneto. Spetterà a lei indire il bando per la progettazione, ma al tempo in cui si firmò l’intesa per avviare il progetto del collegamento si era detto che lo studio di fattibilità sarebbe stato sviluppato da un gruppo di lavoro composto da Provincia di Bolzano, Regione Veneto e dalle società controllate STA e ST (Sistemi territoriali) di Bolzano.
Per quanto riguarda la parte sud dell’anello ferroviario, invece, il collegamento fra Feltre e Primolano, a gestire lo studio di fattibilità sarà la Provincia autonoma di Trento. I Fondi ex Odi, dunque, messi a disposizione da Trento e Bolzano, tornano a casa per capire se il Treno delle Dolomiti si può fare. «Fra gli enti coinvolti, Provincia di Belluno, di Trento e Bolzano, e Regione Veneto, sarà siglata una convenzione», spiega De Menech. «Al tavolo del Comitato paritetico le due Province autonome sono determinate a capire la fattibilità dell’intervento». E al Comitato, puntualizza l’onorevole, non interessa molto chi alla fine spenderà fisicamente i soldi: «L’obiettivo è attivare sinergie per portare ricadute sul territorio».
Un progetto per il turismo. Nella riunione di lunedì sono stati approvati anche i progetti legati al turismo. «La Fondazione Unesco ha chiesto un supporto per attivare corsi di formazione e di valorizzazione turistica dei beni Patrimonio dell’Umanità», spiega la presidente della Provincia di Belluno Daniela Larese Filon. «Si tratta di attuare una strategia complessiva per la gestione dei beni Unesco, un piano di comunicazione, che guardi anche all’estero perché il marchio deve essere promosso fuori dai nostri confini». Il progetto vale complessivamente 2.864.000 euro, il Fondo ex Odi contribuisce con due milioni e mezzo.
«In autunno è prevista la visita degli ispettore dell’Unesco per verificare se il bene è stato mantenuto correttamente e quali sono le azioni previste per continuare», ha concluso la Larese, ricordando che all’esame c’è anche lo studio di come limitare la viabilità sui passi dolomitici.
Approvato anche il progetto di marketing territoriale “Vivere le Dolomiti”, che vale 5,6 milioni, interamente finanziati dal Fondo. Centomila serviranno per dare l’incarico per la progettazione, gli altri per avviare il progetto vero e proprio, che prevede azioni di promozione del territorio. (a.f.)
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