Treno fermo per ore: passeggeri imbufaliti

Quasi un’ora e mezza fermi a Cornuda per motivi tecnici. Ancora disagi per i passeggeri del treno Padova-Belluno.
Treno per Belluno
Treno per Belluno

BELLUNO. Quasi un’ora e mezza fermi a Cornuda per motivi tecnici. Ancora disagi, ieri pomeriggio, per i passeggeri del treno Padova-Belluno. E d’altra parte è proprio questa la linea peggiore della provincia di Belluno. Quella che, con il nuovo orario di Trenitalia che entrerà in vigore il 13 dicembre, dovrebbe migliorare, grazie ad un allungamento dei tempi di percorrenza e all’introduzione di un cambio a Montebelluna.

Avvisaglie che sarebbe stata una giornata di passione ci sono state già ieri mattina quando il treno Belluno-Padova delle 8.48 è partito con quasi 20 minuti di ritardo, per problemi con il rifornimento. Una situazione che ha messo in agitazione molti dei passeggeri che erano in attesa di partire, i quali si sono sentiti pure «prendere un po’ in giro dagli addetti della ferrovia che hanno commentato questo disagio», riferisce uno degli utenti presenti sul treno, «col fatto che comunque non ci sarebbero più stati ritardi nel corso del viaggio».

Poi però la situazione si è aggravata nel pomeriggio, quando, per un guasto, un treno della tratta Belluno-Padova si è bloccato ad Alano di Piave, costringendo così l’altro convoglio, proveniente da Padova e diretto a Belluno, a bloccarsi a Cornuda, in attesa che il materiale rotabile non più funzionante venisse tolto dal binario, permettendo, così, agli altri treni di circolare. C’è voluta quasi un’ora e mezza di attesa prima che il treno, partito da Padova alle 13.29, potesse riprendere la marcia, tra l’arrabbiatura dei pendolari. Sono stati attivati due bus sostitutivi del treno delle 15.48 per Padova, senza considerare le ripercussioni registrate su tutti i tremi da e per Padova.

«Non è possibile avere sempre disguidi su questa linea», sbottano alcuni degli utenti. «A questo punto, è meglio timbrare il biglietto soltanto a destinazione, quando cioè si è certi di essere arrivati. Sì, perché in queste condizioni è incerto poter giungere a casa, ogni volta sembra un calvario», dicono i passeggeri. «Non si può continuare così, con ritardi e rotture all’ordine del giorno». (p.d.a.)

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