Treno guasto, a piedi 50 bimbi dell’asilo

I piccoli alunni del Sanguinazzi in gita a Bribano con i genitori sono stati costretti a rientrare con una corriera di linea
Di Raffaele Scottini

FELTRE. “Benedetti treni”. La madre superiora dell'asilo Sanguinazzi è sull'uscio della porta d'ingresso all'ora di pranzo mentre aspetta il rientro dei bambini andati a Bribano per una gita in treno di una mattina. Nessun problema all'andata, ma al ritorno il treno non muove dalla stazione. E allora tutti giù dalla carrozza – una quarantina abbondante di bimbi, accompagnati da cinque maestre e una quindicina di genitori – per prendere l'autobus, quello di linea che riporta la comitiva a Feltre alle 13 passate, quasi due ore più tardi rispetto al rientro previsto per le 11.30 (per la precisione 11.27, quando sarebbe dovuto arrivare a Feltre il treno delle 11 rimasto fermo a Sedico-Bribano).

«Abbiamo calato i bambini nella realtà dei ritardi, ma se la sono cavata egregiamente e alla fine si sono divertiti», il racconto di un papà. «Ci gemelliamo con i pendolari».

È stata un’avventura. L'hanno vissuta così i protagonisti dell'uscita di ieri mattina, organizzata perché diversi bambini non erano mai saliti sul treno e con la bella giornata di sole primaverile era un'occasione per farli divertire. «L'idea era di fare una gita in treno e siamo partiti alle 8.55 dalla stazione. Arrivare a Belluno sarebbe stato troppo lontano, così abbiamo deciso di fermarci a Bribano per la merenda, dove c'è un bellissimo parco, per poi tornare in tempo per il pranzo», spiega Angela Mione del comitato genitori che supporta le suore quando promuovono le iniziative. «Volevamo fare una cosa non troppo impegnativa per non stare fuori tutto il giorno. Così siamo arrivati a Bribano e abbiamo fatto una gitarella. Era una delle attività programmate dall'asilo Sanguinazzi». E visto che un po' di pubblicità con l'occasione non guasta, il comitato genitori ricorda che «le iscrizioni sono sempre aperte» e lascia un numero di telefono da chiamare: 347 0718825.

Non c'è il treno, prendiamo l'autobus. «È stato bello ed è andato tutto bene fino al momento del rientro, quando il treno non è più partito», dice Daniele Forcellini, che all'asilo ha due bambini e in gita è andato anche lui per accompagnare i figli. «Due volte il personale di Trenitalia ha avvisato con l'altoparlante che si stavano informando su come risolvere il problema, ma hanno fatto capire che era meglio organizzarsi in altra maniera».

Ritorno difficile. Dalla stazione di Sedico-Bribano il treno che vorrebbe prendere la comitiva del Sanguinazzi è quello delle 11. Tra i bambini, le mamme e i papà e le suore sono una sessantina che salgono in carrozza ma poco dopo devono riscendere perché il la locomotiva non parte, probabilmente a causa di una rottura (e la corsa successiva è alle 13, perché in mezzo c'è un buco nella programmazione del nuovo orario cadenzato). «Stavano organizzando una corriera sostitutiva, ma nel dubbio di rimanere in attesa con cinquanta bambini senza sapere esattamente quando sarebbe arrivata, abbiamo deciso di prendere quella di linea», racconta una mamma. «A bordo eravamo tanti e il ritorno è stato duro perché dentro l'autobus eravamo abbastanza schiacciati, ma alla fine per i bambini è stato divertente».

Raffaele Scottini

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