Trento “adotta” la pecora di Lamon

La Provincia autonoma ha inserito nel Piano di sviluppo una misura dedicata alla tutela della razza dell’altopiano

LAMON. C'è molta attenzione alla pecora di Lamon da parte della Provincia autonoma di Trento, che ha inserito nel Piano di sviluppo trentino una misura per la salvaguardia di questa razza in via di estinzione, allevata da sempre di qua e di là dal confine.

A dirlo è il sindaco Vania Malacarne, che è in prima fila per la salvaguardia della pecora di Lamon e nell'ambito del progetto di recupero e valorizzazione della razza nato qualche anno fa con la regolamentazione del pascolo comunale sul monte Coppolo (prevedendo l'accesso solo alle femmine, mentre i maschi devono essere rigorosamente di razza Lamon) è in rampa di lancio la prima rassegna della pecora di Lamon. Si svolgerà sabato con l'obiettivo di ripeterla ogni anno.

«Come a settembre c'è il fagiolo, in primavera ci sarà la pecora», questa l'intenzione del sindaco lamonese. «Si tratta di esporre i capi nelle varie categorie, con una valutazione dei tratti peculiari da perte di una giuria composta da tre giudici. Gli allevatori avranno la possibilità di portare fino a cinque capi», spiega Vania Malacarne.

L'iniziativa si inserisce in un week-end del Comune trentino di Canal San Bovo dedicato alla pastorizia (che si chiama “Verso l'alpeggio”), a sottolineare come la collaborazione transfrontaliera tra Veneto e Trentino stia correndo per la salvaguardia della pecora di Lamon, vista anche come risorsa economica per l'offerta dei suoi prodotti, in particolare la carne (tramite il circuito di promozione e commercializzazione della “carn de fea nfurmigaa”, la carne di pecora affumicata, molto apprezzata) e la lana. Recentemente è nata anche un'associazione che comprende allevatori, ma anche macellai e aziende agricole in senso largo.

Sull'altopiano va avanti il progetto di conservazione della razza, che è ad alto rischio estinzione, e in questo quadro rientra la rassegna della pecora di Lamon.

«L'intento è di mettere insieme tutti i soggetti che si stanno occupando e si sono occupati negli anni scorsi di pecora, come l'istituto agrario di Feltre, il Parco di Paneveggio, Veneto agricoltura, l'associazione regionale allevatori», spiega Vania Malacarn. «Abbiamo cercato di creare un momento di confronto con un mix territoriale ma anche settoriale».

Si svolgerà anche una tavola rotonda. Tema sarà il “Presente, passato e futuro della pecora di Lamon”. Interverranno Federico Bigaran della Provincia di Trento, Danilo Gasparin dell'università di Padova, Paolo Paoletti (lanificio di Follina), Emilio Pastore (esperto della pecora di Lamon), Valerio Bondesan di Veneto agricoltura e Daniela Perco del museo etnografico di Seravella, che negli anni ha fatto un lavoro di recupero legato alla pastorizia.

Raffaele Scottini

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