Trento e Bolzano avanti tutta «Numero chiuso di auto sui passi»

Le province autonome studiano le soluzioni e puntano al coinvolgimento di quella di Belluno L’idea anticipata ai sindaci, ma da Corvara arriva un “no” alla limitazione del traffico sul Gardena 

LIVINALLONGO. Un tetto al numero di auto (tutti i giorni) invece della chiusura al traffico un giorno alla settimana. Con il coinvolgimento della Provincia di Belluno, in modo da estendere la limitazione su tutti e quattro i passi attorno al Sella (Sella, Gardena, Pordoi e Campolongo). È questa l’ipotesi alla quale stanno lavorando le Province di Trento e Bolzano per il passo Sella, dopo la sperimentazione di mobilità sostenibile condotta l’estate scorsa.

L’idea è stata anticipata nei giorni scorsi ai sindaci di Canazei e Selva di Val Gardena (che hanno dato disponibilità al dialogo) e rappresenta un’evoluzione dei mercoledì estivi di chiusura organizzati nel 2017. Fra i contrari alla chiusura parziale del Gardena c’è il sindaco di Corvara Robert Rottonara che teme ripercussioni sul suo paese e sul resto della Badia. Di parere opposto è il suo collega di Selva, Roland Demetz, che sostiene come «questo è il momento di sedersi assieme attorno ad un tavolo per discutere assieme cosa effettivamente fare se davvero si vuol proteggere e salvare tutto l’arco dolomitico. L’esperienza dello scorso anno è stata positiva, pur con qualche difetto. Bisogna darsi da fare, senza preclusioni di sorta. Per questo ribadisco: meglio trovarsi assieme e discutere cosa si può fare».

L’ipotesi avanzata è quella del “numero chiuso” (termine che gli addetti ai lavori vorrebbero evitare, suggerendo l’utilizzo della parola “contingentamento”) che era stata annunciata già a ottobre ai partecipanti al tavolo per la mobilità sui passi dolomitici, durante una riunione organizzata per fare il punto della situazione. Ma solo in tempi più recenti è stato avviato un approfondimento per trovare una risposta alle domande fondamentali: «In quale periodo introdurre il numero chiuso? Quanti veicoli lasciar transitare? Dove fermare le auto che sforano la quota giornaliera prevista?».

Sarà l’Eurac di Bolzano a dare una risposta a queste domande, in particolare al numero di veicoli oltre i quali dovrebbe scattare il blocco. L’obiettivo è quello di far diminuire i veicoli senza che diminuiscano le persone che accedono ai passi, grazie anche a sistemi di mobilità alternativa. Per questo è stata scartata (per il momento) l’ipotesi di un pedaggio, soluzione che, secondo altre esperienze, non porta a una diminuzione del traffico.

L’organizzazione di un sistema del genere è complicata, ma tra le ipotesi c’è anche l’utilizzo di varchi elettronici per il controllo delle auto con due scenari: un sistema dinamico, con le auto che possono salire quando altri veicoli escono dall’area “protetta”, esattamente come avviene in un parcheggio; oppure un sistema statico che prevede il blocco del traffico quando viene superato un certo numero.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:passi chiusi

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi